Enza Corrente Sutera, psicologa e giornalista, ha presieduto la conferenza dal titolo: “U rispettu è misuratu… cu rispetta è rispittatu” – Essere educatori oggi – Istruzioni per l’uso. Una serata promossa in sinergia da tre importanti associazioni, presenti sul territorio pantesco, che si occupano di cultura, formazione e promozione: l’Associazione Genitori, presidente Maria Pia Errera, il Rotary Club, presidente Domenica Panzarella e Lyons Club, presidente Rosa Anna Lampasona. Una presenza significativa per sottolineare come il tema dell’educazione sia trasversale alle diverse agenzie che operano nella comunità. Non poteva mancare il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, rappresentata dal vicesindaco, Angela Siragusa, che ha sottolineato come il ruolo delle istituzioni debba essere di supporto e di collaborazione rispetto alle iniziative rivolte alla promozione dei valori fondamentali, in una società dai ritmi veloci.
Enza Corrente Sutera ha affrontato il tema dell’educazione accompagnando i numerosi presenti lungo un percorso articolato, per rivisitare i passaggi della crescita di un figlio che cammina spedito verso l’autonomia. Con la maestria che le è propria, ha catturato a lungo l’attenzione facendo riflettere sulle tappe dello sviluppo emotivo e relazionale, sui bisogni consequenziali che inevitabilmente nascono durante la crescita, sull’importanza del distacco dai genitori che si rivela determinante per la conquista dell’autonomia. Il concetto del rispetto, la cui assenza oggi viene tanto lamentata, è stato rapportato alle conoscenze che fino a qualche decennio fa venivano trasmesse ai giovani dai genitori e dalle figure educative in genere. Durante la crescita tutto veniva acquisito dal mondo adulto: un bagaglio che costituiva il valore della cultura trasmessa e che quindi meritava il rispetto. Oggi, è stato evidenziato, le conoscenze vengono direttamente dal mondo giovanile, i giovani hanno poco tempo per acquisire le conoscenze del passato che spesso vengono considerate “sorpassate” ed inefficaci, ecco quindi che viene meno il rispetto. Rilevante il riferimento al ruolo normativo della famiglia e della società in genere, un ruolo che è venuto a mancare per lasciare lo spazio ad una famiglia esclusivamente “affettiva” che ha dimenticato la capacità di dialogare, che non sa più rassicurare ed offrire testimonianze coerenti. Tutti comportamenti che producono un disconoscimento del ruolo educativo dell’altro, quale può essere un genitore, un insegnante, un allenatore, un adulto in genere. Figure che, al contrario, dovrebbero rappresentare dei punti di riferimento certi. All’inizio della conferenza, Enza Sutera ha chiaramente esplicitato che non esistono ricette per essere bravi educatori ma ha saputo poi condurre la platea verso “istruzioni per l’uso” che ciascuno ha fatto proprie dopo riflessioni condivise: l’educazione è soprattutto un’azione di umiltà, si basa sulla relazione e l’ascolto, sulla capacità di vivere insieme, di imparare a conoscere accogliendo la sofferenza dell’altro. É’ importante non rinunciare al proprio ruolo ma sapere anche andare oltre, non limitarsi a trasmettere norme ma rassicurare ed educare alla “buona” volontà, recuperando il valore dell’obbedienza. Spesso i nostri giovani malati di “solitudine domestica” non sono capaci di affrontare la realtà, hanno bisogno di sicurezza e di certezze. La soluzione è quindi apparsa percorribile a tutti: capire i nostri ragazzi, offrendo loro fiducia e approvazione che rassicura, accompagnandoli alla conquista dell’autonomia manifestando al contempo benevolenza e fermezza.
Piacevole la conclusione della lunga serata sorseggiando l’ottimo passito dell’Azienda Vinicola Salvatore Murana, accompagnato da profumati biscotti casarecci. Le riflessioni… sono continuate sulla terrazza del Castello, vista mare, sotto una volta di stelle, accarezzati da una leggera brezza.
Giovanna Cornado Ferlucci
Nella Angela Siragusa, Enza Corrente Sutera. Maria Pia Errera, Mimmi Panzarella, Rosa Anna Lampasona
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