Il 31 dicembre prossimo scade la proroga del contratto che il Comune di Pantelleria ha in essere con l’Agesp, la ditta che fornisce il servizio raccolta dei rifiuti nell’isola e ancora non sono arrivate dalla Regione disposizioni precise sul da farsi. Il contratto triennale era già scaduto nel febbraio 2010 ma trovandosi di fronte ad una situazione alquanto contorta, legata alla crisi generale degli ATO siciliani, e in assenza di indicazioni precise dalla Regione, la Giunta di Pantelleria aveva provveduto ad una proroga nei limiti del quinto d’obbligo. Di proroga in proroga, il servizio era quindi continuato fino all’ottobre scorso e poi di nuovo si potrà arrivare a fine anno 2012. Dopodiché tutto è ancora da scrivere o meglio da definire.
Le notizie che arrivano dalla Regione sono piuttosto confuse e non lasciano intravedere soluzioni adeguate. Una cosa è certa: la Giunta Crocetta è determinata nel porre fine alla gestione del servizio da parte degli Ato che hanno accumulato un debito di un miliardo e 400 milioni di euro, destinato ad aumentare di altri 200 milioni prima della fine del 2012. Con il nuovo anno, gli Ato dovrebbero essere liquidati perché il servizio dovrebbe passare alle nuove associazioni dei Comuni previste dalla riforma regionale del 2010, definita dalla legge n.9 dell’8 aprile. La raccolta quindi, dal 1° gennaio 2013 dovrebbe tornare di competenza dei sindaci… ma… la Sicilia non è pronta!
Preso atto che gli Ato non possono essere chiusi, si ipotizza di prorogarne l’esistenza per altri sei mesi, un accanimento terapeutico che però non servirà a cancellare il cancro dei debiti accumulati. Il neo assessore Nicolò Marino non può che prendere atto della situazione, a dir poco ingarbugliata, e provvedere affinché tutti i Comuni si mettano al passo con l’istituzione delle nuove S.r.r. che dovranno assumere in carico il servizio dello smaltimento rifiuti. Nel frattempo piovono dichiarazioni, prese di posizioni e comunicati vari.
Il deputato del Pdl all’Assemblea Regionale Siciliana, Salvino Caputo ha presentato un ordine del giorno per chiedere al Governo la proroga degli Ato di almeno sei mesi e manifesta una certa preoccupazione: “Se non si ottiene la proroga – dichiara – il rischio che si corre è il licenziamento dei dipendenti e il rischio di situazioni di pericolo per l’igiene pubblica, in quanto si bloccherà l’attività con gravi disservizi ai cittadini. Il Parlamento Regionale non ha i margini per varare una legge prima della scadenza per cui l’unico rimedio è quello di consentire una proroga non inferiore ai 6 mesi”.
L’assessore regionale, Nicolò Marino, dichiara: “E’ probabile che il Parlamento nazionale approvi un emendamento alla Legge di Stabilità che preveda l’affidamento del servizio alle Province. In questo caso non avrebbe più senso dar vita alle nuove Srr.”
Pantelleria comunque ha già provveduto ad aderire alla società consortile per azioni, Srr, denominata “Trapani Provincia Nord” , la cui stipula è avvenuta il 25 ottobre 2012 presso lo Studio del Notaio prescelto, con sede a Marsala. Pare di capire però che tale società non sia di fatto ancora attiva e che nel frattempo la nostra isola faccia ancora parte del vecchio ATO n.17 denominato Trapani Nord. Non va dimenticato che il Consiglio Comunale di Pantelleria aveva anche deliberato l’adesione all’ATO delle Isole Minori che attualmente è stato trasformato in ATO isole Eolie.
Sarebbe importante conoscere a questo punto la corretta collocazione del Comune di Pantelleria all’interno di queste sigle e di queste società, tenendo conto di tutte le trasformazioni che si sono susseguite, dei vari desiderata e delle disposizioni di legge. Soprattutto la comunità ha il diritto di sapere che cosa accadrà il 1° gennaio 2013 considerato che mancano solo 12 giorni, praticamente un attimo di tempo… insufficiente per arrivare ad una soluzione duratura. Ci pare di ricordare che l’Ufficio Lavori Pubblici del Secondo Settore abbia da tempo redatto un proprio progetto tecnico che garantirebbe un servizio per cinque anni adeguato alle esigenze dell’isola e orientato alle più moderne logiche di gestione integrata del problema rifiuti. E’ quindi probabile che la soluzione questa volta sia dentro casa, una soluzione che permetterebbe di essere in linea anche con la posizione del Presidente della Regione Sicilia. Anche Giovanni Panepinto, deputato regionale del PD, ha dichiarato: ”Sostengo con forza l’iniziativa del presidente Crocetta, che intende restituire ai sindaci la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti. Naturalmente il sistema deve essere profondamente rivisto rispetto al passato, bisogna eliminare sprechi e recuperare crediti, in modo da rendere il servizio efficiente, diminuire la Tarsu per i cittadini e salvaguardare i livelli occupazionali”.
Giovanna Cornado Ferlucci

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