Gentile direttore,
l’arrivo della bolletta SMEDE mi ha ricordato la news 9335 pubblicata da Pantelleria Internet il 25/04/2012, nella quale si evidenziava un aumento delle accise sull’energia elettrica. In pratica veniva riportato che il Governo Monti, con il decreto legge “Salva Italia” aveva aumentato le accise sull’energia elettrica a partire dal 1° gennaio 2012 facendo però contemporaneamente cessare l’applicazione delle addizionali comunali e provinciali per le Regioni a Statuto ordinario. Per le Regioni a Statuto speciale era invece successo che nella bolletta di gennaio/febbraio 2012 e marzo 2012 comparivano sia le accise sull’energia elettrica prevista dal Governo Monti, sia l’addizionale comunale nel caso di utenze domestiche e l’addizionale provinciale nel caso di utenze non domestiche. Sugli utenti delle Regioni a Statuto Speciale e per le Province autonome di Trento e Bolzano veniva quindi a gravare una doppia imposizione fiscale per l’energia, dovuta al mantenimento della vecchia tassa e all’introduzione di quella nuova.
Della questione si era occupato anche l’allora Assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, e si era poi arrivati al decreto legislativo n. 16 in vigore dal marzo 2012, comunemente chiamato “Decreto Legge Liberalizzazioni, che sopprimeva le addizionali locali anche nelle Regioni Autonome ma a partire dal 1° aprile 2012. Da quella data, infatti, nella bolletta non compare più la voce “addizionale Comunale”. Rimane però il fatto che per i primi tre mesi del 2012 i cittadini utenti delle Regioni a Statuto speciale hanno avuto una doppia imposizione e a questo proposito sempre Gaetano Armao affermava in una intervista: “E’ giusto che a questo punto siano restituiti agli utenti gli importi pagati e non dovuti, relativi al primo trimestre del 2012. Bisognerà capire con quali modalità poterlo fare.”
Che sia giusto mi pare sia fuori discussione, rimane però un mistero come fare ad ottenere la restituzione di quanto versato in più; le istituzioni che dovrebbero garantire i diritti dei cittadini non ne parlano, non mi risulta siano state fatte interpellanze da parte dei consiglieri comunali e provinciali atte a ottenere chiarimenti ed io ho la chiara sensazione che questa vicenda avrà termine con il classico detto: “Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato …”. Caro direttore esiste forse una figura istituzionale in grado di fornire risposta adeguata e supporto in eventuali azioni che permettano di risolvere la questione?
Grazie, come sempre, per la possibilità che il tuo giornale offre anche al confronto con i cittadini.
Fernando Cornado
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