Affollata la sala del Consiglio Comunale: da una parte un pubblico numeroso e dall’altra, seduti con i consiglieri, il Direttore Sanitario del nostro Ospedale, Luca Fazio, il Capo Dipartimento Materno Infantile, dottor Giovanni Bavetta e il Consigliere Provinciale, Francesco Brignone. Il presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Spata, ha dato inizio ai lavori ricordando come la problematica sia stata seguita con costanza giornaliera e come le rassicurazioni date in altri contesti non abbiano trovato ad oggi alcun riscontro. In particolare ha ribadito che durante la recente seduta della Commissione Regionale della Sanità tutti i partecipanti, politici e dirigenti sanitari, hanno concordato sulla inderogabile necessità che il Punto Nascita di Pantelleria venga ripristinato nella massima funzionalità, ma che purtroppo non risultano ad oggi atti ufficiali conseguenti alla seduta. Ci si aspettava un atto di indirizzo da sottoporre all’Assemblea Regionale per arrivare ad una risoluzione del problema, ma ciò non è avvenuto. Di fatto non è nemmeno stato pubblicato il verbale della seduta. La valenza della problematica è quindi esclusivamente politica e l’unica persona che può intervenire è l’assessore Lucia Borsellino, che però nessuno è riuscito a contattare.
Il Dottor Giovanni Bavetta, firmatario della circolare che qualche giorno prima di Natale ha scatenato il putiferio nel Punto Nascita di Pantelleria, è intervenuto per spiegare le motivazioni del proprio agire. “La circolare è stata interpretata male – ha dichiarato – lo scopo non era quello di chiudere il Punto Nascita, come è stato detto, ma al contrario si trattava di metter in sicurezza le gestanti, considerata l’incertezza legislativa nella quale si stava agendo. Tutta la legislazione esistente, relativa alla problematica, non tiene conto delle condizioni territoriali specifiche di Pantelleria, da una parte si è costretti dalla normativa a garantire la sola urgenza e dall’altra non è più possibile mantenere un reparto non codificato da alcuna legge.” In pratica è stato chiarito che i medici stavano operando oltre le proprie competenze e non potevano più affrontare né le responsabilità medico/legali né quelle etico/morali nei confronti delle gestanti. “Si è sollevato un problema per trovare una soluzione definitiva – ha detto Bavetta – non dovete demordere, si deve continuare a partorire a Pantelleria ma in sicurezza. Forti dell’articolo 32 della Costituzione dovete ottenere quello che vi spetta: una sanità che risponda alle esigenze della comunità. Il legislatore non conosce la situazione di Pantelleria e le relative difficoltà dei collegamenti, di conseguenza vengono emanati decreti che non tengono in considerazione le specificità dei territori. Lo Stato sta temporeggiando, ma oggi noi sappiamo che ci sono le possibilità per recuperare l’Unità Operativa di Pantelleria che non ha mai avuto problemi. Se arriva la copertura legislativa, l’Azienda Sanitaria è pronta a riattivare la piena funzionalità del Punto Nascita. L’ospedale di Pantelleria è un piccolo gioiello grazie anche all’impegno del dottor Fazio, le strumentazioni ci sono, le professionalità anche. Vanno solo integrate le figure necessarie per la sicurezza sanitaria dei pazienti, garantendo formazione ed aggiornamento, attraverso l’alternanza di alcune figure appoggiandosi ai medici della terraferma. Fermarsi all’emergenza, come la legge attuale prevede, sarebbe una sconfitta”. Anche il consigliere Francesco Brignone ha confermato l’appoggio della Provincia dicendo: “Ci si dimentica che nella normativa che sopprime i Punti Nascita sotto i 500 parti annui è contenuta la dicitura <salvo eccezioni>. Una deroga è quindi possibile per le situazioni particolari, manca però l’istituzione che voglia risolvere il problema.”
G.C.F.
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