Caro Direttore,
ho letto con interesse i due articoli pubblicati e dedicati alla conservazione della memoria attraverso la cura e la custodia, decorosa, dei cimiteri nell’Isola di Pantelleria.
Mi sento empaticamente vicino ai sentimenti manifestati da Franca Zona e condivido le Sue preoccupazioni.
Ricordo che nel giugno 2005 tutti i cimiteri dell’isola di Pantelleria versavano in uno stato di abbandono, precarietà e pessima conservazione: taluni siti erano financo inaccessibili.
La descrizione resa dalla lettrice mi rattrista.
Non è questo il tempo senza valori, senza storia, senza cultura, senza memoria?
L’altro articolo riguarda il regolamento comunale cimiteriale.
Ricordo la mia esperienza consiliare ed il contributo profuso nella stesura del regolamento cimiteriale approvato nel novembre del 2010. Mi sorprende, non positivamente, l’esigenza di apportare ulteriori modifiche e sono assai curioso di conoscere i contenuti di quella delibera.
La cultura della memoria di cui tanto si parla nelle scuole a proposito di legalità è frutto di questo tempo! C’è un forte bisogno di alimentare e conservare la memoria, nell’era della tecnologica, delle memorie che si sconnettono con un semplice click.
Eppure, il nostro passato affettivo, le nostre radici spesse volte si annebbiano, si cancellano con troppa facilità.
Siamo poco attenti ai luoghi dell’eterno riposo per una sorta di disaffezione emotiva.
Questa società è lo specchio della nostra anima, dei nostri sentimenti, della nostra umanità?
E’ l’eterno ritorno!
Un caro saluto.
Leonardo Giglio avvocato
Lascia un commento