Lasciatemi dire: – Niente di più vero di quanto descritto in questo articolo di "The Blasting News" pubblicato ieri on line. E’ vero il "peso" del petrolio nella vita quotidiana di ognuno di noi (chi può negarlo?)… Altrettanto vera è l’incidenza dell’oro nero nei trasporti, alimentati nel 66% a petrolio o da suoi derivati. Vero anche è il fatto che dal petrolio dipende una buona parte dell’energia elettrica mondiale. Ed è vero infine, come scrive Francesco Cammarano autore dell’articolo, che "per tali ragioni, sono in corso in ogni angolo della Terra conflitti di ogni forma (armati e diplomatici) per mettere le mani sui principali giacimenti: allo stesso tempo, le grandi compagnie petrolifere "a braccetto" con i governi dei Paesi più influenti della Comunità Internazionale hanno generato forti speculazioni finanziarie per l’estrazione e la vendita su scala globale". Un’analisi giusta, oltre che vera, i cui effetti dannosi, per poterli vedere e prevedere, occorre solo un po’ di attenzione che riesca a farci rompere quel velo di disinformazione che ricopre, su interesse di pochi, quanto riguarda la produzione e la commercializzazione del petrolio e dei suoi derivati…
Ma quel che ancor più mi colpisce in quest’articolo sono le verità illustrate laddove, a proposito di petrolio nel Canale di Sicilia, si parla dei numerosi vulcani sottomarini a rischio sismico, presenti in quest’area di interesse vitale per tutto il Mediterraneo. Vulcani sommersi a riguardo dei quali hanno manifestato tutta la loro preoccupazione qualificati esponenti di Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) e di Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) durante un’audizione in commissione Ambiente del Senato tenutasi ad inizio Luglio.
Com’è facile capire si tratta di fatti, e non di chiacchiere. Fatti con rischi conseguenti che interessano direttamente le isole del Canale di Sicilia, e Pantelleria in particolare che ne è al centro. Come interessa Pantelleria anche la campagna online ”Sicilia, il petrolio mi sta stretto”. che il WWF sta conducendo quest’estate contro le trivellazioni, facendo base proprio qui sulla nostra isola con una sua apposita squadra operativa diretta da Giampaolo Rampini.
E’ un’iniziativa, quella del WWF, che coinvolge l’intera cittadinanza, la quale è chiamata ad esprimersi compattamente contro la minaccia delle trivellazioni nello Stretto di Sicilia, sottoscrivendo una speciale petizione online per chiedere di "fermare le trivelle e per l’istituzione di un’area protetta a Pantelleria, isola vulcanica vero gioiello del Mediterraneo, nonché unica isola non ancora tutelata nello Stretto di Sicilia".
Ricordo che il 14 Agosto al Castello Medioevale di Pantelleria, alle ore 21.30, era in programma una conferenza intitolata proprio "Il Mare di Pantelleria", con proiezioni e video a cura di Apnea Pantelleria, Associazione culturale L’Avamposto e del Centro Culturale Vito Giamporcaro. Il mio augurio è che si sia parlato davvero del Mare di Pantelleria, e conseguentemente dei rischi che minacciano questo mare, e di come salvaguardarne l’integrità ambientale e la sua eccezionale bio-diversità. In questa prospettiva, lo ricordo a noi stessi, il petrolio e il mare di Pantelleria sono due realtà che non si possono ignorare, ma che richiedono non solo a chi ama, vive e frequenta quest’isola, ma agli italiani tutti, consapevolezza e senso di responsabilità, superando ogni sciocco e sterile personalismo, e pensando davvero al futuro del Mediterraneo, questo "Mare Nostrum" che da sempre ci divide e ci unisce, e che credo nessuno voglia vedere morire…
Leggi "Petrolio, Wwf dice no alle trivelle nel Canale di Sicilia: rischio sismico" di Francesco Cammarano
http://news.supermoney.eu/ambiente/2013/08/petrolio-wwf-dice-no-alle-trivelle-nel-canale-di-sicilia-rischio-sismico-0025811.html
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