Caro Salvatore, caro Direttore,
ti scrivo brevemente, per riallacciarmi a quanto detto dal Signor Filippo Caravatti. Tu sai bene che anch’io conosco Pantelleria da molto tempo, circa quarantotto anni per l’esattezza, da quando avevo venti anni, ed anch’io frequentavo felicemente feste e cene indimenticabili, con amici ormai scomparsi, come Gaetano Valenza, Sansone, o come Semolino, Franco Starace detto il Principe, Enrico Ghirivino e tanti altri. Eravamo giovani, e certamente non avevamo problemi per scendere a mare. Ci arrampicavamo sulle rocce agevolmente, con facilità. Non avevamo bisogno nè di discese, nè di scalette, e tanto meno di ombrelloni per ripararci dal sole violento dell’estate, o di chioschi dove poter bere qualcosa di fresco.
Sono ritornato a Pantelleria come tu sai, un paio d’anni fa e, francamente, mi sarei aspettato che in quasi mezzo secolo, fosse stato fatto qualcosa perchè i turisti potessero accedere al mare, senza rischiare di rompersi, nella migliore delle ipotesi, un femore o un braccio. Cala Levante, Cala Ponente, Gadir, non hanno nulla che possa permettere ad un settantenne o ad una signora di scendere comodamente in acqua. A Gadir, in particolare, vi è una scala in acciaio a pioli, che scende perpendicolarmente in acqua, che è una vera trappola infernale. Ho visto cadere personalmente in una mattina più persone, compresi giovani ragazzi. A Cala levante, le persone cercano di scendere penosamente su quella rampa in cemento, fatta per le barche, e resa viscida dalle alghe, dove veramente si rischia la rottura del collo. Non c’è un lettino o una sdraio da poter affittare, non un angolo d’ombra dove potersi riparare, nulla !!! In questo mezzo secolo ho girato il mondo, e ho visto cose bellissime realizzate nel rispetto della natura, ed in posti inaccessibili. Ma rimanendo in Italia, basta andare a Capri, o sulla Costiera Amalfitana, o in Sardegna, nel Salento, in Sicilia. Solo a Pantelleria, non si fa nulla, anzi, sembra quasi che si voglia allontanare il turismo. o almeno, quello delle famiglie, o delle persone non più ventenni.
Caro Salvatore, l’isola è bella, bellissima, e noi tutti l’amiamo, ma secondo il tuo parere, è così che si fa turismo ??? E’ così che si risponde alla crisi ???
Grazie per il tuo spazio, ti abbraccio.
Ernesto Lamagna
ti scrivo brevemente, per riallacciarmi a quanto detto dal Signor Filippo Caravatti. Tu sai bene che anch’io conosco Pantelleria da molto tempo, circa quarantotto anni per l’esattezza, da quando avevo venti anni, ed anch’io frequentavo felicemente feste e cene indimenticabili, con amici ormai scomparsi, come Gaetano Valenza, Sansone, o come Semolino, Franco Starace detto il Principe, Enrico Ghirivino e tanti altri. Eravamo giovani, e certamente non avevamo problemi per scendere a mare. Ci arrampicavamo sulle rocce agevolmente, con facilità. Non avevamo bisogno nè di discese, nè di scalette, e tanto meno di ombrelloni per ripararci dal sole violento dell’estate, o di chioschi dove poter bere qualcosa di fresco.
Sono ritornato a Pantelleria come tu sai, un paio d’anni fa e, francamente, mi sarei aspettato che in quasi mezzo secolo, fosse stato fatto qualcosa perchè i turisti potessero accedere al mare, senza rischiare di rompersi, nella migliore delle ipotesi, un femore o un braccio. Cala Levante, Cala Ponente, Gadir, non hanno nulla che possa permettere ad un settantenne o ad una signora di scendere comodamente in acqua. A Gadir, in particolare, vi è una scala in acciaio a pioli, che scende perpendicolarmente in acqua, che è una vera trappola infernale. Ho visto cadere personalmente in una mattina più persone, compresi giovani ragazzi. A Cala levante, le persone cercano di scendere penosamente su quella rampa in cemento, fatta per le barche, e resa viscida dalle alghe, dove veramente si rischia la rottura del collo. Non c’è un lettino o una sdraio da poter affittare, non un angolo d’ombra dove potersi riparare, nulla !!! In questo mezzo secolo ho girato il mondo, e ho visto cose bellissime realizzate nel rispetto della natura, ed in posti inaccessibili. Ma rimanendo in Italia, basta andare a Capri, o sulla Costiera Amalfitana, o in Sardegna, nel Salento, in Sicilia. Solo a Pantelleria, non si fa nulla, anzi, sembra quasi che si voglia allontanare il turismo. o almeno, quello delle famiglie, o delle persone non più ventenni.
Caro Salvatore, l’isola è bella, bellissima, e noi tutti l’amiamo, ma secondo il tuo parere, è così che si fa turismo ??? E’ così che si risponde alla crisi ???
Grazie per il tuo spazio, ti abbraccio.
Ernesto Lamagna
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