INTERVISTA A SANTORO GENOVA CANDIDATO SINDACO PDL

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La candidatura a sindaco di Santoro Genova è arrivata nell’ultima settimana. Si presenta in una lista con il simbolo del PDL che raggruppa alcuni ex consiglieri di Pantelleria Libera, Camilla Brignone, Francesco Gabriele, Leonardo Valenza, l’ex assessore allo sport Davide Valenza il Presidente del consiglio Giuseppe Spata. C’è il ritorno poi di Maria Pia Gabriele. Come assessori la lista del PDL presenta Arturo Caravello, Alessandro D’amico, Stefania Innocenti, Vincenza Pavia. E’ rimasto fuori all’ultimo momento il vice presidente del consiglio Vincenzo Valenza, non si presenta, nemmeno come assessore l’ex vice sindaco Fabrizio D’Ancona. Il candidato sindaco Santoro Genova ha 64 anni, è nato a Pantelleria, anche se è vissuto sempre a Mazara del Vallo, è sposato con Gabriella Pavia, ha due figlie. E’ insegnante di educazione fisica in pensione. Il padre è stato direttore delle poste di Scauri.

La tua esperienza politica quando è iniziata? – chiediamo

E’ iniziata nel 1985. Mi sono candidato nelle liste della Democrazia Cristiana e sono stato eletto consigliere comunale a Mazara del Vallo. Poi mi hanno nominato capogruppo, ho fatto l’assessore nel periodo in cui Mazara è stata fra i cento comuni d’Italia. Poi ho avuto la fortuna di fare il sindaco per tre volte a Mazara.

Di quale corrente eri?

Democristiano, non avevo correnti. Qualcuno diceva Andreotti, ma noi con la nostra cultura eravamo d’accordo con tutti. E’ venuto Fanfani a Mazara, è venuto Andreotti, Galliano. Io ero democristiano, non facevo differenze di corrente.

Come sei finito a Mazara?

Vi lavoravo come insegnante di educazione fisica. Ora sono in pensione. Dopo quarant’anni di servizio, sono in pensione da tre anni. Da allora mi sono dedicato ai miei hobby. Mi piace la natura, vado in campagna con i cani. Vengo a Pantelleria perché mi piace la natura.

Come è nata la tua candidatura?

La mia candidatura è nata come un fulmine a ciel sereno. Sono venuto per due giorni in vacanza con mia moglie. Volevo vedere se gli amici di Scauri volevano fare un accordo con qualche altro candidato visto che non avevano liste. Accordo che non si è potuto fare. Poi mi hanno chiamato per dirmi se ero disponibile a mettere la mia faccia per questo gruppo. Siccome mi sento pantesco e sono orgoglioso di esserlo, ho dato la mia disponibilità. Comunque vadano le cose, per me è un vanto. Le persone che mi conoscono, mi avvicinano. Gli altri non mi interessano. Io voglio la stima delle persone che mi conoscono.

Qual è la cosa che ti ha spinto ad accettare questa candidatura?

Mi ha spinto il fatto che sono pantesco e so che Pantelleria non è gestita bene. Si fanno delle illazioni, ma io non ci credo. Mi sembrano discorsi persi. Quello è prepotente, quell’altro è così. Io sono stato sempre fuori dalla politica pantesca. In Comune io venivo solo per salutare qualche amico quando passavo da qua, i ragazzi che giocavano a calcio con me. La politica non mi ha mai interessato a Pantelleria.

Perché dici non è gestita bene?

Perché non vedo in questi panteschi la grinta e l’orgoglio di essere panteschi. Parlano nei bar, ma dal punto di vista concreto non fanno niente. Per i trasporti che fanno? Si fa cortile. Io vado a fare i biglietti, tutti si lamentano, ma poi appena c’è da fare un documento, c’è da scendere in piazza, che fanno? Il pantesco io lo vedo troppo calmo. Invece per gestire una collettività ci vuole non solo la personalità, ma anche la grinta per affrontare le cose.

Le prime cose da fare secondo te quali sono?

Non conosco a fondo la realtà di Pantelleria, però se ho la ventura di sedermi, intanto, chiamerò un segretario generale in gamba perché un sindaco senza un segretario, senza i funzionari, può fare poco. Io non conosco le qualità dei dipendenti. Appena mi siedo e vedo le carte o vedo come mi presentano le carte, io subito me ne accorgo e avrò la forza morale, se c’è necessità di cambiare qualcuno d’ufficio, se capisco che non si comporta bene per la collettività. Io devo amministrare se avrò la fortuna di vincere. Io sono venuto qua per amministrare la mia terra. E’ stata una violenza che mi hanno fatto, ma una violenza buona.

Cosa metti al primo posto?

Trasporti, ospedale e agricoltura. Io vedo un sacco di terreni abbandonati. Bisogna prendere i finanziamenti. Ci sono un sacco di leggi per ristrutturare i dammusi abbandonati. Qua gli unici dammusi tenuti bene con i terreni puliti sono quelli dei turisti. Il pantesco preferisce andare a giornata dal turista piuttosto che pulire il suo terreno, perché là ci guadagna di più. Così ci sono un sacco di terreni abbandonati. La bellezza di Pantelelria è unica e quindi ci dobbiamo nuovamente appropriare di questo territorio. Perché Pantelleria merita di più. Io non è che sono più bravo degli altri, anzi forse lo sono meno, però sono determinato. Quando dico che una cosa si deve fare, si fa. Prima di tutto bisogna collaborare con le istituzioni, Prefettura, Questura, Carabinieri, Finanza. Io se avrò la ventura di salire, il primo passo che farò sarà quello di andare a trovare il Prefetto. Il Prefetto deve attenzionare quest’isola, perché quest’isola ha bisogno di tante cose. Poi bisogna essere bravi a chiedere le cose, perché se si sanno chiedere arrivano i finanziamenti e le coperture politiche.

Cosa dici di questa voce che eri sindaco a Mazara del Vallo quando il Comune è stato sciolto per mafia.

Quando l’amministrazione di Mazara è stata sciolta per mafia, io mi ero già dimesso da sei mesi. Io sono stato sindaco a Mazara nel 1992 – 1993, poi mi sono dimesso. Erano anni difficili. Io non ho mai avuto neanche una multa per sosta vietata. Sono, per dirla in dialetto “netto di risina”. Se qualcuno vuole gettare discredito, lo fa in modo gratuito.

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