LA RISPOSTA DEL MINISTRO CLINI ALL’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DI DI PIETRO

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 Un ringraziamento a Giovanni Esentato che sulla sua bacheca di Fb ha postato (in un file in formato acrobat non condivisibile) la risposta del Ministro dell’Ambiente Clini all’interrogazione parlamentare effettuata il mese scorso dall’On.Di Pietro, a proposito dei progetti di ricerca della Petroceltic in Adriatico, nelle acque antistanti le coste molisane. Da qui la ragione di questa mia nota che consente a chiunque di prendere debita visione, sia della domanda dell’On. Di Pietro che della risposta scritta del Ministro.
Quest’ultima, ripresa dai documenti ufficiali della Camera dei Deputati, è certamente un documento che merita. Nient’altro da dire, se non che ci ritroviamo proprio un bel Ministro dell’Ambiente !!! Un ministro, Clini, che invece di preoccuparsi della tutela ambientale delle acque territoriali italiane oggetto di una attacco internazionale su tutti i lati della nostra Penisola, difende le iniziative delle società petrolifere straniere intenzionate a bucare i nostri fondali, in Adriatico certo, ma anche nello Ionio, nel Canale di Sicilia, e tra poco, vedrete, anche nel Tirreno.
Un ministro dell’Ambiente che nel suo intervento fa invero una difesa d’ufficio, peraltro non richiesta, delle decisioni prese da un altro Ministro, quello per lo Sviluppo Economico Corrado Passera, che di tale difesa non ha certo bisogno, essendo più che in grado di "fare" e sbagliare da solo…. Ma che Clini fa citando particolari tecnici di sua non specifica competenza, ma anche utilizzando una serie di argomentazioni che, se da un lato screditano totalmente la funzione istituzionale affidatagli dal capo del governo "tecnico" in carica Mario Monti (quella di tutelare il nostro territorio, terrestre o marino che sia), dall’altro mostrano addirittura la sua "ignoranza" su certi argomenti dei quali dovrebbe per dovere d’ufficio esser meglio informato.
Mi riferisco in particolare all’attività petrolifera off-shore pluridecennale nel mare di Ravenna da lui citata a modello, utile a suo dire anche a fini di ripopolamento ittico (sic !!!). Ma se ciò fosse vero, cosa aspettiamo a mettere trivelle in tutte le Aree Marine Protette del Mediterraneo ?
Eppure le conseguenze di quell’attività estrattiva gli abitanti della riviera romagnola le conoscono bene. E senza contare gli incidenti pur già accaduti in passato, le hanno giornalmente sotto gli occhi. Basti a dichiararlo un documento dell’ "Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale dell’Emilia Romagna” (ARPA-ER) firmato nel 2007 dagli ingegneri Mentino Preti e Vinicio Ruggeri, i quali denunciavano già allora come il litorale emiliano-romagnola si fosse abbassato di ben 10 cm negli ultimi 12-13 anni.
E ciò a causa appunto di una "subsidenza" antropica, tra le cui cause le attività estrattive off-shore non sono affatto da escludere, ma che caratterizzata com’è da un abbassamento lento, ma continuo, può anche sfuggire all’attenzione dei più, ma che non dovrebbe certamente sfuggire all’attenzione di un Ministro dell’Ambiente che si rispetti… O anche lui considera la visita ai mosaici bizantini in alcune cattedrali del ravennate sommersi da un metro d’acqua un buon motivo di richiamo turistico in grado di valorizzarne ambiente e territorio ?
Questo il link al documento dell’ "ARPA – Regione Emilia e Romagna" intitolato "La subsidenza della fascia costiera emiliano-romagnola: storia, problemi e prospettive" da me citato:
http://www.arpa.emr.it/cms3/documenti/_cerca_doc/suolo/convegno_subsidenza/preti_ruggeri.pdf.
Questo poi il link alla pagina web di "parlamento.openpolis" che riporta il testo dell’interrogazione parlamentare dell’On. DI Pietro indirizzata al ministro dell’Ambiente Clini:
http://parlamento.openpolis.it/atto/documento/id/87706 .
E questo infine il link al documento Acrobat che riporta in originale la risposta integrale del Ministro Clini all’on. Di Pietro:
http://www.guidopicchetti.it/Il%20CPPM%20di%20Pnt/News%202010/echi_stampa/ec_stampa%202012/121112%20risposta%20inter.%204-17475.pd  

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