MAURO DE MAURO: FIGURA COMPLESSA E CONTRADDITTORIA

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Quindi Mauro De Mauro era una figura complessa e contraddittoria?

Proprio queste luci e ombre resero fin dal primo momento la vicenda del rapimento un giallo intricato. La sera del 16 settembre 1970 ero al Festival del Nuovo Cinema di Pesaro, giovane laureando mi occupavo di storia del cinema, chiamai Junia, che mi rispose che già in quei giorni Polizia e Carabinieri davano il padre per spacciato e la famiglia era sconcertata per le dicerie calunniose che erano state fatte subito circolare nei confronti del padre, come accade per quasi tutte le vittime di mafia, fascista, ricattatore, agente coperto. Quando dopo due anni iniziai a fare lo stesso mestiere di De Mauro, quindi muovendo i primi passi proprio nel giornale di De Mauro da un punto di vista giudiziario, nonostante il grande clamore sui giornali di tutto il mondo, il caso era già stato archiviato come bolla di sapone piena di veleni, che avvolgevano tutto l’ambiente del giornale, indicati più o meno velatamente come mandanti o collusi con gli assassini mafiosi.

Come influenzò questo fatto misterioso il tuo modo di fare giornalismo e la tua scrittura?

Ci sono tre ingredienti fondamentali che hanno avuto un effetto determinante nella mia formazione professionale e culturale, e nel mio lavoro sulle vicende di cui mi sono occupato negli anni successivi. Il primo, il mito che rappresentava un giornale come l’Ora, che nel 1958 aveva pubblicato la prima inchiesta giornalistica sul mondo sulla mafia, un quotidiano controcorrente rispetto a magistrati ed apparati che sostenevano l’inesistenza della mafia, e che come conseguenza subì un attentato dinamitardo che distrusse le rotative. Secondo, il rapporto e la ricerca in tutte le pieghe di una verità nascosta, una caratteristica del giornalismo “alla De Mauro”, che decantava una forma di impegno civile, proprio perche votato all’accertamento di una verità nascosta.
E il terzo, la mia convinzione maturata negli anni, che i cosiddetti gialli e misteri non esistono in natura, ma sono il frutto di trame e depistaggi. In questo libro ci sono le prove che la verità nascosta sul caso De Mauro sia stata sommersa da false piste e montature, conducendo a un nulla di fatto: l’anno scorso l’unico imputato Toto Riina fu assolto con la formula che riecheggia l’insufficienza di prove.
Mascia Maluta

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