”MOLTE ZONE DELL’ISOLA SONO ORMAI COMPROMESSE PER VIA DEI RIFIUTI”

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Caro Direttore,
scrivo sulla scia degli interventi che si stanno susseguendo in questi giorni a proposito della raccolta dei rifiuti sparsi per l’isola.
Dopo un’altra estate trascorsa sull’isola, avevo addirittura previsto di scrivere un’accorata lettera all’amministrazione, ma ho notato, non so se con sollievo o dispiacere, che il problema è ormai argomento sentito. Ho letto l’ultimo intervento dell’Ing. Norzi e so (perché conosco molto bene gli isolani) che molti locali si sentiranno accusati ingiustamente.
Purtroppo, se ne facciano una ragione, è specialmente per l’inciviltà dei panteschi che ampie zone sono ormai compromesse dal continuo sversamento di rifiuti, macerie, rottami. I turisti, in tutto questo, hanno solo la colpa di commissionare opere edili senza forse preoccuparsi di chiedere all’improvvisato mastro che lavora a giornata dove mai andrà a scaricare la furgonata di macerie che ha prodotto.
Basti fare un giro a Sidere, per vedere come eternit, vetro, elettrodomestici e quanto di più infame vi possa venire in mente sono ormai mescolati a scogli e terra. Qui non si può più pensare ad un intervento di raccolta, ma solo ad un’opera di profonda bonifica: i rifiuti sono sminuzzati, calpestati e rimestati dopo anni di inciviltà.
Ci sono batterie di camion, motorini, televisori, materassi…vengono dall’estero?
Vista dal mare, ogni altura ed ogni cala soffrono dello sversamento dall’alto di materiali di ogni genere. Partite dal paese ed andate verso Scauri, con gli occhi aperti ed il cuore in gola.
Arenella è uno scempio vergognoso, discarica a mare che ormai impedisce a chiunque di immaginare quel luogo anche solo come balneabile. A Kuddie Rosse e Mursia ogni anfratto tra il tufo rosso è saturo di immondizia. Al rettilineo di Suvaki, oltre ai rifiuti, fa bella mostra di sé il rudere del bar sul mare che non si sa chi ha autorizzato e chi ha avuto l’acume di costruire. Oltre il guard-rail dell’altura delle Mannere, tra il rosmarino che degrada a mare, ci sono i rottami di 6-7 motorini, lavatrici, piastrelle che ora la macchia ha inglobato. Così a Punta tre Pietre, alla Lanterna e sotto il Cimitero di Scauri…potrei andare avanti accompagnandovi per tutto il giro dell’isola e nell’entroterra.
Sono un pescatore subacqueo e vi confermo che ormai è così anche per i fondali: copertoni ovunque, cordami, lenze. E’ ora che i bifolchi si rendano conto che questi sono danni insanabili che minano l’economia stessa dell’isola. Questo vale, si badi bene, anche per tutti i panteschi che usano i loro stessi giardini come discariche.
Credete forse che chi visita l’isola saprà ancora per molto sorvolare sull’incuria e l’indecenza?
Pantelleria non richiede molto, la gente viene proprio per trovare pace ed ambientazioni che altrove ormai sono contaminati dall’attività antropica e dall’urbanizzazione. L’amministrazione locale può solo metterci una pezza, ma è la cultura degli abitanti che deve cambiare.
L’isola ha risorse millenarie che l’inciviltà sta distruggendo in qualche decennio, basterebbe solo aveste cura di ciò che vi circonda, altrimenti ci sarà solo vergogna.
Arch. Roberto Bugeia

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UN CORSO DI CIVILIZZAZIONE

Egregio Direttore,
dopo aver letto quanto dichiarato dall’Ing. ALBERTO NORZI nelle News di ieri 26 settembre, invito lo stesso ad organizzare un corso nell’immediato di civilizzazione di NOI PANTESCHI, visto che quello di buttare dove capita qualsiasi cosa sia scomodo da depositare in una pattumiera o in una apposita discarica è un vizio di NOI locali che non abbiamo nessun rispetto per le cose comuni e tanto meno per l’ambiente circostante le nostre case…
Fervidi saluti
Giuseppe La Francesca
 

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