NELLA CHIESA DI SCAURI L’ULTIMO SALUTO AL PICCOLO MANUEL

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La salma del piccolo Manuel è tornata a Pantelleria questa mattina con la nave che ha attraccato al molo verso le 7.00. I genitori affiancati da alcuni amici hanno seguito il feretro a Scauri dove, nella chiesa di San Gaetano, tutto era pronto per accogliere il bambino per l’ultimo saluto. La cerimonia era programmata per 9.30 ma le persone hanno iniziato presto una silenziosa processione verso la chiesa, per condividere con la famiglia un momento di preghiera. E’ stato chiesto espressamente di non avvicinarsi ai familiari per porgere le condoglianze di rito, certi che la comunità intera avrebbe saputo stringersi a Gilda e Franco con riservatezza e affetto. Una presenza silenziosa e composta, una partecipazione espressa con un firma su un quaderno predisposto all’ingresso della chiesa e con cesti di fiori bianchi impreziositi da angioletti sorridenti. Nella piazzetta antistante la chiesa, si affacciano i due Circoli della frazione, sulla porta sono esposte le bandiere a lutto in segno di partecipazione, la chiesa si riempie e molta gente si dispone nello spazio esterno e lungo le strade laterali. Arriva Don Salvatore Cipri e inizia la cerimonia. Il parroco è visibilmente commosso, forse aveva preparato parole di conforto ma giunto all’omelia le parole escono a ruota libera, accorate, struggenti: “Da sabato l’isola è entrata in un silenzio profondo, siamo come un’unica famiglia, la condivisione di questo grande dolore ci porta a cercare una risposta che forse non c’è, ma a Dio possiamo chiedere di non essere abbandonati, di avere consolazione. Manuel gioca nel giardino del Cielo… cara Gilda l’isola ti vuole bene, parlano i tanti occhi inumiditi dal pianto. Tu e Franco dovete farcela, abbiamo bisogno di voi, dobbiamo restare uniti.” Non sono rimaste che lacrime.
Mamma Gilda stringe al petto i peluche del suo tesoro: un tigrotto e un dinosauro avvolti in una sciarpa azzurra. Erano i suoi cuccioli preferiti. Li accarezza con dolcezza. Al termine della cerimonia Padre Salvatore abbraccia i genitori di Manuel a nome di tutti i presenti, nonno Pino chiede di parlare, ha bisogno di esternare l’angoscia che ha trattenuto per tutto il tempo che ha vegliato il suo piccolo nipote senza cedere mai: “Ha salutato i suoi nonni prima di andare a casa, ha detto che sarebbe tornato da noi dopo pranzo… Manuel ti aspettiamo… per sempre.” Esplode un applauso liberatorio, la comunità è presente, tutta. Manuel continuerà a vivere nel cuore di ciascuno, nei ricordi e nei racconti dei momenti trascorsi insieme… all’oratorio, a scuola, nelle feste di contrade, nei giochi con gli amici. Il Maresciallo dei Carabinieri Giuseppe Badalamenti si avvicina a papà Franco che lo accoglie con un abbraccio spontaneo, riconoscente per la vicinanza e per la sensibilità con cui ha condiviso i terribili momenti seguiti alla disgrazia. E’ tempo di salire alla Kuddia, dove sorge il cimitero affacciato sul mare. Sul piazzale, davanti alla piccola bara bianca, mamma Gilda trova la forza di ringraziare tutti per l’affetto ricevuto. Alcuni amici di papà Franco caricano il feretro sulle spalle, il lungo corteo si incammina silenzioso e composto.
Giovanna Cornado Ferlucci

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