“Non c’è risposta” ha detto Padre Salvatore, rimane solo la capacità di condividere un dolore tanto grande e restare uniti. Uniti come Franco e Gilda che si stringevano le mani con amore per trovare le forza di guardare avanti. Non c’è risposta… ma i bambini fanno domande, i compagni si chiedono dove sia ora Manuel, perché non hanno potuto salutarlo prima del suo viaggio. Compagni di giochi e di piccole innocenti marachelle che vanno aiutati a rielaborarne la perdita ma anche a mantenerne vivo il ricordo. I bambini non comprendono la morte e gli adulti non l’accettano, tanto meno quando i sogni vengono rubati all’improvviso e i mille progetti spezzati così tragicamente. Un’assenza che pesa nella quotidianità dei gesti, nei ritmi scanditi di abitudini vissute insieme. Ma è proprio con questi gesti che bisogna coltivare il ricordo per mantenere Manuel vicino a noi e dare continuità all’amore che l’ha fatto crescere in questi cinque anni. “Come faccio ora con mia figlia – chiede una giovane madre con il volto rigato dal pianto -. Cosa le racconto?” Non è facile, ma è necessario ascoltare le domande e le emozioni dei piccoli compagni ed offrire loro gli strumenti per affrontare il dolore, non per negarlo. Bisogna ricordargli che Manuel vivrà sempre nel cuore e nel ricordo delle persone che gli hanno voluto bene. Lo ha gridato la nonna Maria nell’ultimo saluto al nipotino ricordando come il piccolo Manuel fosse buono e gentile con tutti. Lo hanno testimoniato gli zii Patrizia e Giuseppe rimasti fino all’ultimo istante davanti al feretro del nipotino quasi a consegnare il piccolo Manuel ad altri affetti, certi che continuerà ad essere amato. Accanto alla famiglia, la comunità sta vivendo un momento difficile, carico di angoscia, Padre Salvatore ha ricordato l’importanza di stare uniti seguendo i veri valori della vita. Non servono grandi gesti, a volte basta semplicemente condividere gioie e dolori come ha fatto Don Vincenzo abbracciando e stringendo forte papà Franco, raccogliendo la sua disperazione e il suo sgomento. E papà Franco sa che tanti amici gli sono vicino: al cimitero ha trovato la forza di ringraziare tutti e ricambiare l’affetto ricevuto.
G.C.F.
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