PIANI DI VOLO, PROTOCOLLI E DECRETI HANNO LA PRECEDENZA DI FRONTE AD UNA DONNA IN PERICOLO DI VITA

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E’ l’ennesimo fatto increscioso che si verifica in quest’isola che ancora una volta ha dimostrato di poter contare quasi esclusivamente sulle proprie forze. E ancora una volta la competenza e la bravura dei medici dell’Ospedale di Pantelleria hanno scongiurato il peggio. Un intervento da Medici in Prima Linea in questa zona di fontiera. La sfortunata paziente è infatti stata messa prontamente in sicurezza e monitorata fino all’arrivo del quarto elicottero allertato presso il 118. Viene alla mente la battuta del nostro Commissario, Giuseppe Piazza, che in un momento di forte indignazione aveva esclamato: “Farò un’ordinanza con la quale si vieterà ai panteschi di star male nelle ore serali e notturne!”. Oggi non è più un’amara battuta. I panteschi sanno bene quanto le condizioni meteorologiche risultino penalizzanti per questo fazzoletto di terra sperduto nel mare, ma pare veramente incomprensibile come di fronte ad una vita in pericolo possano prevalere la burocrazia, il protocollo e i piani di volo. Le leggi vanno rispettate, lo insegniamo quotidianamente ai nostri ragazzi, ma se le leggi si dimostrano sbagliate o inadeguate è indispensabile modificarle. Ci hanno abituato a pensare al 118 come ad un servizio di emergenza a tutela del cittadino… e non può essere diversamente considerato che anche per Pantelleria questo servizio si è rivelato molte volte prezioso. Di fronte però a disposizioni difficilmente condivisibili, di nuovo i panteschi si trovano a reclamare diritti sacrosanti a difesa della salute e della vita stessa. Uno strano equilibrio quello che vede su un piatto della bilancia questi diritti negati e sull’altro finanziamenti che vengono a mancare o decreti promulgati senza considerare le specificità territoriali delle isole siciliane. Non possiamo rassegnarci a dire: “E’ bene quello che finisce bene” e sperare che ogni volta qualcuno ci protegga dal Cielo. Pantelleria reclama con forza il diritto alla salute e alla vita, le istituzioni devono finalmente guardare con cognizione a quest’isola, figlia del vento, che chiede normalità e sicurezza.
Giovanna Cornado Ferlucci

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