Si è conclusa già da alcuni giorni la tornata di audizioni sull’"Affare n° 52 in materia di ricerca ed estrazione di idrocarburi in mare" presso la Commissione Ambiente del Senato presieduta dal senatore Giuseppe Marinello. Due giorni e mezzo di incontri con una infinità di di esperti invitati in Senato a parlare e informare i parlamentari italiani sui rischi delle trivellazioni off-shore previste nei fondali marini italiani (in Adriatico, nello Ionio, nel Canale di Sicilia, etc.), mai tanto numerose come in questo momento.
A Roma martedì scorso 2 Luglio,sono stati stati ascoltati i rappresentanti di Wwf, Legambiente, Marevivo, Fare Ambiente e Greenpeace. Il giorno dopo 3 Luglio, in mattinata è stato il turno di Confcommercio e Unioncamere; e, nel pomeriggio, dei rappresentanti di Ispra, dell’INGV, dell’Istituto di Scienze Marine del CNR, e del Presidente del Consorzio Bonifica Delta del Po. Infine giovedi 4 Luglio ad esser ascoltati sono stati due esperti della materia, il Prof. Francesco Ortolani, Ordinario di Geologia all’Università di Napoli Federico II, e la prof.ssa Maria Rita D’Orsogna, docente di fisica presso il dipartimento di matematica della California State University at Northridge, a Los Angeles, oriunda abruzzese. Due esperti molto noti agli addetti ai lavori, che, come ho avuto già modo di dire, più volte hanno chiaramente espresso il loro pensiero al riguardo, in modo da non dar adito a dubbi sui rischi connessi e conseguenti a questo genere di operazioni per i territori direttamente interessati.
Cosa possiamo dire oggi a proposito di tali audizioni ? Ben poco. Sull’efficacia informativa su senatori e parlamentari sarà il tempo a giudicare… Ma, a mio giudizio, c’è poco o nulla di buono da sperare. E sono convinto che ciò è colpa soprattutto della mancata informazione, o meglio dell’opera di "disinformazione" che i media nazionali (stampa e tv) hanno fatto e continuano a fare su tali incontri, nonchè sulle tesi e le argomentazioni esposte dagli esperti invitati in Senato, tradendo così quello che è il loro primo "dovere", informare, a tutto danno dei cittadini italiani che hanno il pieno "diritto", invece, di essere informati.
E’ una "disinformazione" che su tale materia, salvo poche eccezioni, continua purtroppo nel nostro Paese a imperversare sovrana, Terremoti, trivellazioni, subsidenza, inquinamenti ambientali da idrocarburi, conseguenze ambientali nelle fasi di ricerca, riversamenti in mare o nelle falde acquifere, scarichi illegali del materiali di risulta, sicurezza e incidenti negli impianti, prevenzione e incidenti nelle operazioni estrattive, etc. etc.etc. sono tutti argomenti tabù, assolutamente da evitare
D’altronde che ci sia una lobby dell’informazione in Italia è cosa risaputa, condizionata com’è anche da una legge sull’editoria che elargisce contributi, non sempre con la trasparenza necessaria… E questo vale anche per le agenzie di stampa, il cui silenzio su questi turni di audizioni in materia, svoltisi negli ultimi tempi prima alla Camera e poi in Senato, è stato decisamente "assordante"…D’altronde come potrebbe essere altrimenti in un paese come l’Italia, unico al mondo per certe sue prerogative, come quella di avere fin dal 1966 una delle sue più importanti agenzie di stampa, l’ "AGI – agenzia giornalistica italiana", controllata dall’ENI (Ente Nazionale Idrocarburi), azienda a sua volta controllata dallo Stato Italiano ?
Ma, a fronte di questo silenzio "assordate" dell’informazione sulle audizioni in Senato (e in particolare sugli interventi dei proff. D’Orsogna ed Ortolani di giovedì scorso) fanno da contrappunto di non poco interesse gli ultimi due articoli pubblicati proprio ieri da Maria Rita D’Orsogna sul suo Blog, che qui a seguire vi segnalo.
Esplosione petrolifera in Quebec distrugge intera città
di Maria Rtia D’Orsogna
http://dorsogna.blogspot.it/2013/07/esplosione-petrolifera-in-quebec.html
Ombrina: un fattore duemila, piu o meno
di Maria Rita D’Orsogna
http://dorsogna.blogspot.it/2013/07/ombrina-un-fattore-duemila-piu-o-meno.html
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