TRASPORTATA A TRAPANI LA SALMA DEL PICCOLO MANUEL

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E’ stata trasportata a Trapani la salma del piccolo Manuel Belvisi, il bambino di cinque anni morto per un colpo partito accidentalmente da un fucile del padre, Francesco, 42 anni, meccanico presso la locale centrale elettrica della SMEDE. Nel capoluogo sarà effettuata l’autopsia, nel tardo pomeriggio, subito dopo l’arrivo della nave. Con la salma sono partiti anche i genitori, Francesco e Gilda, disperati. I carabinieri di Pantelleria e del nucleo operativo di Marsala anche ieri hanno effettuato tutti i rilievi per poter risalire alla dinamitica del fatto. Una serie di circostanze che possono essere imputate solo ad un atroce destino hanno causato una serie di eventi che hanno portato a questa immane tragedia. Manuel era rimasto a casa perché la scuola materna della contrada il sabato è chiusa. Di mattina la madre era stata in ospedale a trovare il nonno che il giorno prima era caduto. Il bambino era rimasto con la nonna e al rientro del padre da una battuta di caccia era tornato con lui a casa. Il fato ha voluto anche che il padre, che era stato in licenza nei giorni precedenti, avesse chiesto un altro giorno vista la bella giornata. Stava deponendo il fucile con il quale era andato a caccia nel magazzino che sorge accanto alla casa, quando da un vecchio fucile, dove era stato dimenticato un colpo in canna, è partito lo sparo che ha colpito in testa Manuel. Il padre disperato lo ha preso in braccio, forse voleva portarlo in ospedale, ma subito ha capito che non c’era nulla da fare e lo ha adagiato a terra. Disperato ha cominciato ad urlare e sono accorsi i vicini. Ora Francesco Belvisi è indagato per omicidio colposo nell’attesa delle decisione del procuratore della repubblica che aspetta il rapporto dei carabinieri che anche ieri hanno continuato a fare rilievi sul luogo dove è accaduta la tragedia, in Via Belvedere nella contrada Scauri, poco distante dalla Chiesa e dal cinema parrocchiale. Proprio nel cine teatro è stata rinviata la seconda serata di una commedia messa in scena da una compagnia locale, in segno di rispetto per il dolore della famiglia.

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