A Pantelleria, come ben sappiamo, i trasporti sono il vero problema, ben conosciuto e vissuto dai panteschi e foresti. In Giappone invece si brilla per efficienza, è un parallelismo ardito paragonare Pantelleria e il Giappone ma vivendo le due realtà osservo e inevitabilmente comparo.
Il Giappone è un grande Paese che sulle ceneri della distruzione della seconda guerra mondiale è riuscito in poco meno di quarant’ anni a diventare una potenza economica ed industriale a livello globale, spaventando l’occidente negli anni ottanta con un’aggressiva politica economico finanziaria espansionistica. In seguito allo "sboom" della bolla immobiliare venutasi a creare tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90, il Paese ha attraversato oltre un ventennio di stagnazione economica.
I vari governi che si sono succeduti dalla fine degli anni ottanta hanno provato di tutto per rilanciare l’economia, ad esempio facendo incredibili investimenti nelle infrastrutture del Paese che sono sicuramente le migliori del mondo, a oggi l’economia ancora langue ma questi massicci investimenti hanno dotato il Giappone di sistemi di trasporto efficientissimi, puntualissimi e pulitissimi, anche se sicuramente più cari rispetto a quelli Italiani ed Europei in generale.
Tutte le Infrastrutture sono gestite da società private in cui il governo ha comunque la possibilità di controllo sui prezzi, investimenti e indici di efficienza, quasi tutte le società sono in attivo e gareggiano negli indici di efficienza sia economica sia di puntualità dei servizi.
I treni super veloci Shinkansen ( Shin = Nuovo, Kan = tronco principale ( riferito agli alberi ma in questo caso alla linea ferroviaria) sen = linea) sono la punta di diamante del sistema dei trasporti giapponese. Dovendo viaggiare molto spesso per recarmi a visitare i vari clienti l’utilizzo molto e, nonostante siano vari anni che frequento il paese del sol levante, ogni volta mi stupisco della precisione, puntualità ed efficienza di questo sistema.
Le due principali città del paese, Tokyo ed Osaka sono divise da una distanza simile a Milano e Roma ( 551 Km) , lungo questa tratta il grosso della popolazione vive e lavora con migliaia di fabbriche e di abitazioni. Il tempo di percorrenza tra queste due città varia secondo il tipo di treno o meglio dal numero di fermate che esso fa, la velocità di esercizio è di oltre 270 Km/h . Esistono tre tipi di servizi offerti: Nozomi, i treni super veloci che effettuano solo pochissime fermate, gli Hikari che sostano solo nei centri principali ed i treni Kodama che sono dei treni locali "superveloci".
Le due città sono collegate durante tutto l’arco della giornata, dalle 6 del mattino a mezzanotte da un innumerevole numero di treni che nelle ore di punta arrivano ad avere una frequenza di 7/10 minuti uno dall’altro. Sulle piattaforme delle stazioni è esattamente indicato il punto preciso in cui la carrozza si fermerà’ così da non perdere tempo a cercare la carrozza in cui si è prenotato il posto a sedere obbligatorio su quasi tutte le tratte.
Il tempo in cui il treno si ferma nelle stazioni, è molto limitato, giusto il tempo necessario per scendere e salire e pertanto i passeggeri si devono diligentemente preparare all’annuncio dell’altoparlante che automaticamente a 5 muniti dall’ ingresso in stazione lancia il proprio messaggio di avviso.
La puntualità dei treni è leggendaria, i treni Shinkansen hanno una tolleranza sull’ingresso in stazione di SOLI trenta secondi, si, avete letto bene, trenta secondi, il sistema per essere "perfetto" è quindi molto rigido e non ammette eccezioni.
Si è verificato solo un incidente grave negli oltre quaranta anni di storia dei treni super veloci in occasione di un terremoto, da allora sono state implementate misure di sicurezza che fermano automaticamente il convoglio in caso di movimento tellurico.
Il Giappone è formato da un arcipelago di grandi e piccole isole, i trasporti anche per le isole più piccole oltre che con aerei vengono garantiti tramite traghetti di linea che giornalmente collegano le isole principali a quelle più piccole, ho avuto l’occasione di utilizzare un traghetto nella regione del nord del Giappone, chiamata Aomori, famosa per le ottime mele, dispiace dirlo ma la pulizia, modernità e puntualità del servizio era ben differente, ad anni luce dai traghetti utilizzati per i collegamenti con Pantelleria.
La domanda che sorge spontanea è perché’ a Pantelleria e più in generale in Italia queste cose appaiono come fantascienza e qui sono considerare la più normale delle normalità?
Lascio ai lettori trarre le proprie considerazioni e conclusioni ma risulta evidente che un profondo ripensamento delle politiche in atto sulla programmazione economica in fatto di trasporti debba essere preso in considerazioni a tutti i livelli sia locale, regionale e a livello nazionale.
In Giappone l’hanno capito bene, senza un efficiente sistema di trasporti non si può pensare allo sviluppo del territorio, sembra invece che a Pantelleria questo concetto non sia ancora nelle corde di amministratori e imprenditori.
Domenico Antico
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