UNO SCAVO UNICO NEL SUO GENERE IN UN SITO UNICO AL MONDO

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Professor Cattanei, ricordiamo in che anni siamo?

Siamo nella fase finale del bronzo antico  e nella fase iniziale del bronzo medio quindi fra il 1800 e il 1450 avanti Cristo.

Dopo cosa è successo in quest’isola?

In realtà non lo sappiamo, ma quello che possiamo documentare con gli scavi è che il villaggio è stato ad un certo punto abbandonato e non è stato più rioccupato. Le murature sono cominciate a crollare e le comunità successive che possiamo testimoniare sono quelle di parecchi secoli dopo e hanno preferito insediarsi in altri contesti, probabilmente quelli dove sorge adesso Pantelleria.

Questo scavo è unico nel suo genere. Non mi pare che ci siano altre cose simili in giro per il  mondo.

Si, te lo posso confermare. Perché nel Mediterraneo una struttura così importante, così imponente che possiamo definire unica, soprattutto per la conservazione, in altre parti non c’è. E’ ben conservato e quindi ci consente di recuperare dei resti che altrove sono stati distrutti o comunque sono irraggiungibili.

Come vivevano a quei tempi? Cosa facevano? Contadini, pescatori?

Il villaggio era soprattutto a base agricola e si basava anche sull’allevamento. Coltivavano cereali e allevavano capre, pecore, ovini e suini. Grazie alla fertilità dell’isola e grazie alla presenza di acqua perenne questa comunità doveva essere piuttosto ricca. Non doveva avere problemi di sussistenza.

Dentro le capanne come stavano? Avevano dei letti, dei sedili?

Le capanne sono i classici luoghi dove ci si va a riposare o a riparare soprattutto durante le intemperie. L’arredo che troviamo all’interno è quello relativo alla preparazione dei cibi. Quindi i focolari che possono essere usati anche per riscaldarsi, i vasi di cottura e tutti i vasi che dovevano usare quotidianamente per preparare i cibi. Di altre strutture abbiamo dei contenitori, non abbiamo le tracce di come potevano dormire o riposare. Probabilmente perché erano costruiti in materiale deperibile come il legno.

Alla nuova amministrazione ha un messaggio da inviare?

Io mi auspico e mi aspetto che l’amministrazione possa veramente valorizzare questi siti archeologici che sono un bene dell’isola, un bene della comunità. Sono convinto che farà delle grandi cose e garantirà la fruizione e la valorizzazione di tutti i siti archeologici che sono veramente unici.

Vedo che ogni anno ha sempre maggiore entusiasmo.

Quello non deve mai mancare perché le difficoltà sono veramente tante. Difficoltà di lavoro sul campo, difficoltà logistiche, quindi se non ci fosse l’entusiasmo avremmo già abbandonato il progetto, non ci sarebbe stato motivo di continuare, salvo il fatto che il sito è eccezionale e il mio compito è anche quello di addestrare gli studenti che si iscrivono all’Università di Bologna e in questo modo imparano il mestiere.
Salvatore Gabriele

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