Caro Direttore,
leggendo l’articolo di Guido Morgavi e Mimmo Iannaccone, mi sono ricordato le indimenticabili serate che anch’io ho passato con i miei colleghi nell’inverno del 1986-87 suonando, pur non essendo un pianista ma semplicemente un appassionato dilettante, al Blue Bar che scoprii aver avuto un grande passato che è quello che racconta proprio il Morgavi.
Era l’inverno del 1986 ed io, da psichiatra, ero al mio primo incarico ospedaliero a Pantellleria come altri tre-quattro colleghi palermitani che sentivano troppo la nostalgia della città. Così, durante quell’inverno lungo e freddo, la sera si mangiava insieme, a turno a casa di qualcuno o fuori, e poi si andava, quasi regolarmente, al Blue Bar dove mi mettevo al pianoforte, suonavo,cantavo e li facevo cantare. E quasi sempre capitava di fare amicizia, conoscere gente nuova e di volta in volta il gruppo si arricchiva di interessanti presenze femminili. Ricordo che il Blue Bar era diventato un appuntamento fisso anche per quei colleghi che settimanalmente venivano per un giorno a fare le loro visite ambulatoriali. Erano gli anni di " Quelli della Notte " e ricordo che non appena il Barman, che mi pare all’epoca era Fortunato, mi diceva: " Dottore, dobbiamo chiudere!" io partivo con il "Materasso" di Renzo Arbore che era diventata anche la nostra sigla.
L’indomani mattina si tornava al lavoro più rilassati e sereni sperando in una serata ancora migliore.
E’ stato un periodo magico, bellissimo, irripetibile, che mi è tornato alla memoria appena ho sentito la parola chiave: Blue -Bar.
Ciao,
Lorenzo Messina
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Caro Direttore,
nel nostro magazzino abbiamo un altro pianoforte, uno dei primi pianoforti di Pantelleria (forse il primo), apparteneva a Cicitto u Papa. Arrivò a Pantelleria nei primi del novecento. È un pianoforte da ristrutturare, che potrebbe far felice un appassionato o un collezionista. Lo stavano per buttare, lo abbiamo salvato, adesso vogliamo regalarlo a qualcuno che vuole e può farlo rinascere. Sarebbe bello esporlo nel museo di Pantelleria, ma non c’è e noi non abbiamo più spazio e ci duole vederlo deteriorare. Chiunque fosse veramente interessato, può contattarmi.
Alice Bernardo
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