Mi piace molto l’idea di trasformare la barca del terribile naufragio, nella barca della memoria per le persone che persero la vita in quell’estremo tentativo di sopravvivenza. Credo che il relitto rappresenti più di ogni altra cosa la tragedia di quel giorno. Magari si può aggiungere anche qualche altra opera d’arte, ma il vero simbolo rimane quello che resta di quell’imbarcazione, nel punto stesso dove è stata portata a riva. E’ un modo per avere sempre presente quello che è avvenuto, per non dimenticare… Persone che avevano affrontato un viaggio della speranza e che invece hanno trovato la morte. Vite spezzate per sempre, sogni infranti in un frangersi di onde.
Dalla Toscana con amore,
Alessandra Bettarini
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Il progetto di Filippo Panseca mi sembra molto interessante sopratutto perchè utilizza la"barca",mantiene la postazione,esprime il concetto di accoglienza spontanea nei confronti dei poveri naufraghi a cui sono state aperte le"porte"da parte dei Panteschi tutti.
Con stima
Sandra Scarpa
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Caro direttore,
bello, a mio modesto avviso, il progetto di Filippo Panseca "per la barca", che riesce a coniugare assai bene l’eccellente idea di Italo Cucci con il contesto territoriale pantesco.
Tony Alfano
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