Caro Salvatore, Caro Direttore,
in Canada per lavoro, ho letto con vero piacere Pantelleria Internet, ed in particolare, la lettera di Enrico Virtuani che parla, giustamente con entusiasmo, del viaggio di Papa Francesco a Lampedusa e del "nostro" Vescovo Domenico Mogavero. Mi permetto di dire nostro, non perchè voglia appropriarmi di un diritto che non mi appartiene, ma perchè ho conosciuto e stimo profondamente Sua Eccellenza Mogavero, e perchè, non ultimo, come potrai capire, un pezzo del mio cuore è rimasto a Pantelleria.
Il viaggio di Papa Francesco a Lampedusa, indiscutibilmente d’importanza storica, al di là delle Sue parole, ( che a mio avviso, andrebbero lette con particolare attenzione, non solo per il loro alto valore Ecumenico, ma anche e soprattutto, per il grave richiamo ad una responsabilità condivisa, globalizzata), è anche una conferma al pensiero di Monsignor Mogavero ed al Suo costante e prezioso lavoro.
Certamente, non si può pensare, ipocritamente, che l’Italia, da sola, gravata oggi da una crisi economica epocale, possa far fronte ai bisogni dei nostri fratelli che si affacciano, come noi, su questo splendido mare Mediterraneo, vera teca di civiltà e di storia. Ma possiamo, però, porci con uno spirito culturalmente diverso, con un respiro profondo, con una visione più ampia, che sappia guardare all’orizzonte senza paura, con lo stesso impavido sguardo di Ulisse, e la stessa struggente nostalgia per la sua terra, per le sue radici.
Naturalmente, questa non è una operazione facile e non è un’operazione che possa fare solo l’Italia. Bisogna liberare la propria mente da tanti orpelli e laccioli, come l’egoismo, la grettezza e i piccoli interessi quotidiani o di bottega, bisogna volare alto e molti di noi, si sa, hanno paura del vuoto. La storia, fortunatamente, ci offre personaggi come Papa Francesco e Domenico Mogavero.
Augurandoti buon lavoro, ti saluto caramente.
Ernesto Lamagna
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