L’IMPEGNO DI ZACCAGNI, IL SORRISO E LA SIMPATIA DI ROSARIO

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Su proposta del nuovo Presidente del Rotary Club Pantelleria, Mimmi Panzarella, nell’ambito del premio “Progetto da Pantelleria” giunto alla settima edizione, sarà consegnata una targa specialed a Alberto Zaccagni, per il suo impegno contro le trivellazioni e per aver portato il problema nel Parlamento Europeo dove è stato sentito personalmente. Il premio “Progetto Pantelleria” è stato ideato dal nostro giornale Pantelleria Internet e si è sempre svolto con la collaborazione del Rotary Club. Da due anni, e lo sarà anche quest’anno, sponsor della manifestazione è il caffè Morettino e per questo ringraziamo il nostro amico Arturo. Iniziamo da questo numero la presentazione dei premiati di quest’anno ricordando che la cerimonia si terrà al castello il 12 agosto alle ore 19,00. Una targa alla memoria sarà consegnata ai familiari di Rosario Di Fresco scomparso di recente e resosi meritorio nella sua vita di avere favorito le ricerche archeologiche nell’isola. Negli anni scorsi altri premi alla memoria erano andati al cantante Sergio Endrigo e al giornalista Salvatore Tartamella.

Rosario Di Fresco in quel suo lieve sorriso intelligente avvolgeva con un alone di simpatia i suoi interlocutori che riusciva a mettere subito a proprio agio grazie alla sua immensa bontà ed amicizia. Anche nei momenti più difficili riusciva a infondere coraggio e fiducia nella vita e nell’attività di ognuno di noi. Ciò che più ci colpiva era la sua grande ed attenta curiosità per il mondo che lo circondava che non si limitava alla sua amatissima isola, ma si ramificava negli infiniti rivoli di un pianeta che conosceva attraverso le interminabili discussioni notturne o le avide letture di saggi e la continua consultazione della rete. La storia lo affascinava a tal punto da indurci a ripercorrere con lui i cammini infiniti di innumerevoli eventi, fatti e personaggi di epoche diverse e di svariati luoghi. Non si fermava mai alla descrizione, ma voleva capire, entrare nei meandri della storia per comprenderne i meccanismi riuscendo talvolta ad avanzare teorie ed interpretazioni tutt’altro che peregrine.

Il Suo “amore” vero fu sempre la Sua “isola”. Fu grazie a questo amore che quasi costrinse istituzioni e studiosi a riaccendere l’interesse per la  ricerca scientifica, archeologica, antropologica a partire dagli anni ’90 del secolo scorso. Questo interesse non lo viveva come fine a se stesso ed esclusivamente funzionale a soddisfare le Sue personali curiosità. Al contrario fu sempre preoccupato affinché la conoscenza della storia e delle vestigia di Pantelleria potesse servire ai giovani ed ai cittadini dell’isola affinché essa assumesse un ruolo fondamentale nel mondo. Voleva che il messaggio culturale fosse esempio che si doveva trasmettere, impegnandosi in prima persona e coinvolgendo l’intera famiglia a portare avanti il suo sogno di cambiamento e sviluppo di Pantelleria attraverso l’investimento di risorse ed intelligenza nella cultura.
La sua liberalità non aveva confini. Aveva sempre una parola profonda di incoraggiamento che sempre era il presupposto per un aiuto concreto che non lesinava a nessuno.
Se oggi Pantelleria ha assunto un ruolo fondamentale negli studi di storia antica e di archeologia mediterranea lo si deve a Lui che con estrema passione e liberalità spinse ed aiutò le istituzioni e gli studiosi ad avviare campagne di scavo e ricerche di ampio respiro e molteplici ambiti disciplinari, coinvolgendo le più prestigiose università ed enti di ricerca nazionali ed internazionali, raggiungendo risultati eccellenti e riscrivendo la storia dell’isola.
Il villaggio e la necropoli dei Sesi di Mursia, il villaggio dei pescatori di Scauri, la splendida Acropoli di San Marco, l’area sacra del lago di Venere e il relitto di Scauri sono gli elementi più significativi, insieme alla passione per l’architettura pantesca (dammuso, giardino) ed al recupero del patrimonio immateriale a lui tanto caro e a rischio di dispersione, di una passione che seppe trasmettere a tanti e che, se oggi è diventata patrimonio comune è soprattutto merito Suo.
Se oggi i cittadini e le istituzioni di Pantelleria hanno coscienza delle proprie profonde radici e della propria dignità di popolo determinante nel variegato mosaico della formidabile civiltà mediterranea lo dobbiamo anche e soprattutto alla Sua intelligenza e al Suo instancabile, spassionato ed onesto stimolo all’attenzione verso i valori fondanti e le identità della Sua isola.

1 – Continua

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