Avrebbe voluto scoprire le tartarughe, magari cullarsi tra le onde dell’Isola dei Conigli, noleggiare un mezzo per raggiungere anche la vicina Linosa ed invece no, il destino ha condotto Stefano, del tutto inconsapevolmente, su un’altra isola, non cercata, è vero, ma da quel momento mai abbandonata! Sono trascorsi ben quattro lustri da quando il noto artista è sbarcato sulla perla nera, ma non ha mai smesso di tornarvi, di coltivarvi le sue passioni e di ispirarsi nel suo eclettico lavoro.
Il suo profondo interesse per l’isola lo ha finanche visto “vincitore”, dopo diversi anni, nel braccio di ferro con un amico di Pantelleria che lo sconsigliava nell’acquisto di un immobile elencandogli tutta una lunghissima serie di problemi che riteneva avessero le case di volta in volta individuate da Stefano.
“Ho sempre vissuto a Roma ed in altre grandi città, per me una casa valeva un’altra e davvero inizialmente avevo non poche difficoltà a comprendere a cosa si riferisse il caro Zagaria quando mi allertava sui problemi dell’esposizione solare all’alba od al tramonto od alle raffiche di vento di tramontana od ancora alla capacità della cisterna. Soltanto dopo diversi anni, quando finalmente individuai una sorta di rudere in una contrada che si affaccia sul fronte africano, ecco che ebbi il suo assenso: certo, sarebbe stato necessario svolgere più di qualche lavoretto prima che la costruzione potesse divenire almeno decorosa e dignitosa, ma l’esposizione era perfetta e così anche la cisterna, così sentenziò Zagaria!”
Da quel momento quella casa è divenuta un suo prezioso punto di riferimento, sia sotto il profilo affettivo che professionale.
Stefano D’Orazio si racconta
“Pantelleria? Un amore nato dal caso e tramutatosi in preziosa musa”
In occasione della premiazione di stasera, Stefano D’Orazio si è concesso, con grande disponibilità ed affabilità, per un’intervista a Pantelleria Internet proprio nel tardo pomeriggio di ieri, non appena tornato da uno dei suoi innumerevoli impegni professionali.
“Stefano, cosa ti ha spinto a restare sull’isola ed a realizzarvi casa?”
“Quest’isola ha qualcosa di magico, che proviene forse dalle sue viscere e riesce a tenerti profondamente ancorato a lei. È un microcosmo completo, in grado di offrirti dalla montagna al mare al lago, ma anche percorsi di interesse archeologico e culturale e tantissimi prodotti genuini e deliziosi! Mi godo la mia tenuta pantesca per circa quattro/cinque mesi nel corso dell’anno, tornando anche in occasione delle vacanze natalizie ed a capodanno e comunque, in generale, ogniqualvolta gli impegni me lo consentono. Probabilmente è proprio per l’intenso amore per Pantelleria e per quel che lei stessa riesce a donarmi che vi ritorno spesso nonostante – bisogno ammetterlo – le notevoli peripezie ed incertezze che ogni viaggio reca con sé soprattutto nei mesi non di alta stagione”
“A cosa ti riferisci quando parli di doni dell’isola?”
“Pantelleria, oltre ad essere una terra sicuramente molto varia ed emozionante, ha spesso costituito la mia musa ispiratrice sia nella composizione degli ultimi testi coi Pooh, sia, anche dopo, per i musical Aladin, Mamma Mia, Zorro e per l’autobiografia Confesso che ho stonato. Non esiste altro posto in cui riesca a dar sfogo alla mia vena creativa nel medesimo modo; è come se le storie ed i personaggi di cui narro sgorgassero autonomamente dalla mia penna quasi senza il mio controllo. Non so ancora se la magia è dovuta ai silenzi continui, alla vista ed ai colori africani, agli intensi profumi … non saprei proprio dirlo! Non di rado, come per la realizzazione delle scenografie per Zorro, è capitato che, anziché recarmi io stesso a Roma od in altre città in cui avevo contatti di lavoro, abbia preferito invitare i miei collaboratori sull’isola, anche a dispetto delle oggettive difficoltà logistiche, perché sempre convinto che si sarebbe trattato di un incontro più produttivo … e Pantelleria, infatti, non mi ha mi mai deluso!”
“Potresti tratteggiarci la tua giornata tipo a Pantelleria?”
“La mia giornata inizia decisamente molto presto, alle 6.30 del mattino, con la chiamata puntuale del caro amico De Santis che mi sottopone, appena sveglio, il menu per il pasto serale, momento che consumiamo insieme con piacere ormai da moltissimo tempo. Quindi, mi dedico agli impegni di lavoro per la mia società di marketing, alla corrispondenza per l’ufficio e a dar sfogo, appunto, alla mia inventiva sotto il profilo professionale. Soltanto se ho il piacere della visita di qualche amico mi fermo, ma soltanto un giorno, almeno per il piacere di far conoscere la storia dell’isola ed i suoi punti di riferimento più significativi; quindi, dal giorno successivo, consegno le chiavi del dammuso e dell’auto e mi rituffo nei miei impegni lavorativi”.
“Quali fattori apprezzi degli abitanti dell’isola e quali, invece, ritieni punti di debolezza?”
"Mi sento davvero come se quest’isola mi avesse adottato ed è una sensazione straordinaria. Per rendere l’idea, oltre alla vicinanza ed al sostegno della famiglia Zagaria nella ricerca e nella cura della casa, ho piacere di ricordare almeno un altro episodio. Nel corso di uno dei primi anni di permanenza sull’isola fui paparazzato e dato in pasto a dei noti giornali scandalistici. Ecco, recatomi a far la spesa dal macellaio Maccotta, egli, appena entrai, si mostrò davvero molto desolato per l’accaduto e mi assicurò che il fatto non si sarebbe più verificato, che avrebbe assunto lui la gestione della situazione e non avrei dovuto più preoccuparmene … e così effettivamente fu!
Quanto ai “limiti”, mi rendo conto che non si sono succedute sempre amministrazioni politiche illuminate e che i periodi più bui dell’isola hanno coinciso proprio con situazioni di dirigenza politica un po’ opinabile. Mi spiace che in quest’isola si avverta così profondamente il disinteresse del sistema italiano verso le gravi problematiche che la affliggono – mezzi di trasporto, modalità di generazione di energia etc… – , ma mi spiace altresì constatare un clima talvolta di eccessiva tolleranza, da parte dei panteschi stessi, rispetto a tutte queste situazioni che, invece, bisognerebbe affrontare con maggiore vigore e minore sottomissione. Vorrei anche che ci si concentrasse verso situazioni che non appagano l’elettorato soltanto per i suoi bisogni o piaceri più immediati come, ad esempio, le feste tradizionali, perché è assolutamente necessario rendersi conto del potenziale turistico, mai davvero del tutto sfruttato, di questa terra meravigliosa e dell’organizzazione di eventi come volano per il settore turistico che potrebbe divenire molto redditizio".
“Che valenza attribuisci al premio Progetto da Pantelleria?”
"Questo premio esula completamente da tutti quelli ad oggi ricevuti perché non solo è strettamente connesso ad un luogo che tanto amo, ma, per la prima volta, ad essere premiato non è l’output, ma, definiamolo pure come l’input del mio lavoro, non è, quindi, solo la riuscita del mio impegno professionale, bensì la sua stessa fonte di ispirazione.".
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