LE SENTINELLE DEL CANALE DI SICILIA

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E’ notizia proprio di questi giorni (21 agosto) che un peschereccio di Mazara del Vallo è stato sequestrato dalle autorità di controllo tunisine. Stando alle fonti, il motopesca Pindaro, molto probabilmente, ha sforato il confine e gli enti preposti lo hanno intercettato e condotto a Sfax. Tutto questo non farebbe una piega se contemporaneamente non vi fossero decine di imbarcazioni tunisine nelle nostre acque che pescano in dispregio del fermo biologico italiano, delle quote tonno e delle norme fiscali alle quali debbono attenersi i nostri pescatori.

A questo punto si impone una precisazione, non voglio certo fomentare un’avversione leghista verso i nostri amici tunisini, ma veramente qui c’è qualcosa che non torna: il fatto che l’Italia non abbia ratificato la Zona esclusiva economica e la Tunisia invece sì, determina queste aberranti situazioni. Come sempre ne fanno le spese chi voce non ha, ovvero i pesci.

Quindi, la Guardia Costiera italiana non ha controllo dell’alto mare, che è affidato alla Marina Militare. Ma come può quest’ultima –  sempre ammesso che vi siano fondi ed una seria volontà politica – far rispettare le leggi se non esiste il recepimento italiano alla ZEE? Come se ne esce da tutto questo prima che qualsiasi bracconiere con le bombole, pescatore illegale, flotta pirata, spugnari turchi e greci, tonnaroti spagnoli, spatari tunisini, ciancioli mazzaresi, raccoglitori di ricci palermitani etc … cancellino per sempre la vita dei nostri banchi? Tutti questi soggetti li ho effettivamente incontrati durante le mie battute di pesca in apnea  proprio ai banchi, dove sei felice quando riesci a prendere una ricciola in una stagione, rimani allucinato vedendo accanto a te un solo cianciolo calato su 25 metri di fondo (illegale), cancellando così un’intera generazione di centinaia di ricciole. Come se ne esce? Difficile dirlo fintantoché coloro che fanno le leggi  rimangono dietro le loro scrivanie nei propri palazzi senza sapere minimamente su cosa stanno legiferando, cosa stiamo perdendo, o forse sono perfettamente a conoscenza di tutto questo ma anche – o soprattutto – degli interessi economici reconditi e delle logiche di scambio.

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