I SITI ARCHEOLOGICI SOTTOMARINI

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Caro Direttore,
tempo fa avevo indicato qualcosa riguardo ai siti archeologici sottomarini. Mi si era risposto che, nei luoghi indicati dalla Capitaneria, esistevano le boe fisse per poterli riconoscere e, penso, per farli rispettare. Chiunque può vedere che le boe non esistono! Quindi chi ha letto le pagine indicanti le posizioni dei reperti archeologici sottomarini deve saper fare il punto geografico delle loro posizioni per sapere dove non ci si può ancorare, non ci si può immergere e non si può nemmeno balneare. Sembra un modo corretto di procedere? A me no e penso che qualcuno, dietro la sua scrivania, abbia ottemperato burtocraticamente a qualche indicazione arrivata solo per essere a posto con le direttive, senza preoccuparsi minimamente che, in realtà, quanto indicato possa essere concretamente osservato. Si parla tanto di preservare le grandi particolarità dell’isola e poi ci si comporta così. Solo per essere a posto dal punto di vista delle "carte" e non nella realtà. Anche qui le cose funzionano così, purtroppo.
Gian-Piero Spagnolo

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