ZANONATO, DIMEZZATE AREE MARE RICERCA IDROCARBURI

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(ANSA) – ROMA, 4 SET – Il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato ha firmato il decreto di riordino delle zone marine aperte alla ricerca e coltivazione di idrocarburi. Il decreto – informa una nota del ministero – determina ”un quasi dimezzamento delle aree complessivamente aperte alle attività offshore, che passano da 255 a 139 mila chilometri quadrati, spostando le nuove attività verso aree lontane dalle coste e comunque già interessate da ricerche di Paesi confinanti, nel rispetto dei vincoli ambientali e di sicurezza italiani ed europei”.
In particolare, il decreto determina la chiusura a nuove attività delle aree tirreniche e di quelle entro le 12 miglia da tutte le coste e le aree protette, con la contestuale residua apertura di un’area marina nel mare delle Baleari, contigua ad aree di ricerca spagnole e francesi.
”Con questo provvedimento – commenta Zanonato – sosteniamo lo sviluppo delle risorse nazionali strategiche, concentrando le attività di ricerca e sviluppo di idrocarburi in poche aree marine a maggior potenziale e minor sensibilità ambientale”.(ANSA).


TRIVELLE. WWF: BENE ZANONATO, MA PREOCCUPANO PROGETTI IN GIOCO, QUELLI ‘PRE DECRETO PRESTIGIACOMO’. E COMUNQUE BASTA CON FOSSILI.

(DIRE) Roma, 4 set. – Il Wwf apprende "con interesse" la decisione presa dal ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, di firmare un decreto che dimezzerebbe le zone marine aperte alla ricerca e coltivazione di idrocarburi spostandole verso aree lontane dalle coste nel rispetto dei vincoli ambientali e di sicurezza. A tutti gli effetti, prosegue l’associazione, "pare si tratti semplicemente dell’applicazione dell’art. 35 della legge 83/2012 (il ‘decreto Sviluppo 2012’, ndr), ovvero di un aggiornamento cartografico, con aggiunta anzi di una ulteriore area ad ovest della Sardegna, nel mare delle Baleari".
In attesa di leggere il decreto ministeriale, "resta la preoccupazione per tutti quei progetti in itinere antecedenti il Decreto Prestigiacomo, che il ministro Passera con l’articolo 35 ha rimesso in gioco". Per il Wwf "sarebbe una buona notizia se, come appare dall’infografica, si salvasse dalle trivelle anche l’isola di Pantelleria, interessata proprio in questi mesi dalla campagna Wwf ‘Sicilia: il petrolio mi sta Stretto’, ma poco si comprende cosa succederà ai progetti in itinere precedenti al 2010".
Per l’associazione del Panda "le trivellazioni per la ricerca e l’estrazione degli idrocarburi sono oggi sempre più tecnicamente difficili e pericolose per l’ambiente e la salute del mare". Uno sversamento o un incidente rischierebbero di arrecare un danno mortale alla maggiore industria del nostro Paese, il turismo". Ma sopra ogni considerazione "c’è la situazione climatica- conclude il Wwf- il tempo dei rinvii deve finire, non dobbiamo più investire nei combustibili fossili ma nelle energie del futuro. E il Governo deve creare le condizioni perchè questo avvenga davvero". (Com/Ran/Dire)

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