Se chiedi a Irvin un bicchiere di vino ti guarda spaurito dritto negli occhi, come a dirti: ma di che cosa parli?. Nel bar dell’isola di Styrso a nord di Goteborg la specialità è una “ciofeca” che in Svezia chiamano caffè. Hanno tante bibite tutte analcoliche compreso un Merlot, che avendo zero gradi, evidentemente vino non è. Styrso è un’isola di pescatori che abitano in variopinte casette di legno disseminate lungo tutta la costa svedese. Quest’isola a differenza di Branno è densamente abitata, fa quindicimila abitanti e con il suo pesce è il polmone dello spettacolare mercato ittico di Goteborg. A Styrso c’è il sole, un sole che ti scalda dalle dieci del mattino fino al primo pomeriggio, poi devi indossare un maglione perché siamo sulla via del polo. Nei ristoranti il pranzo inizia alle undici, mentre la cena alle sei del pomeriggio. Alle otto le cucine chiudono e se arrivi oltre quell’orario rischi di restare di fame. In un’altra isola a sud di Stoccolma alle 19,30 per le strade non c’è più nessuno. I negozi che aprono alle dieci del mattino alle diciotto sono già chiusi. Giri per le strade del paese e dalle tapparelle abbassate percepisci che la gente ha già mangiato ed è a letto. Vediamo soltanto una coppia che sta cenando in una casa in riva al canale, a lume di candela. Anche Stoccolma sorge su quattordici isole, collegate fra loro con ponti. In una di queste isole sorge il parco di Skansen. Qui in mezzo ai boschi sono state ricostruite le case di legno tipiche di varie zone della Svezia e di varie epoche storiche. Lungo i sentieri incontri la gente vestita con costumi d’epoca che ti rituffano nel passato. Dentro le case uomini e donne ti raccontano la storia della casa in cui sei. Puoi entrare in un forno per assistere a come veniva preparato il pane nei villaggi dell’antica Svezia o ancora, in un’altra, tutta la lavorazione per i formaggi. In cima alla collina puoi incontrare gli animali che vivono in Scandinavia. Scoiattoli e pavoni sono liberi di girare tra i visitatori. Oltre il recinto verso valle ci sono gli orsi, le renne, le alci e una lince. Alla fine della camminata arrivi in un ristorante – bar dove la specialità, come in tutta la Svezia, sono dei prelibati gamberetti serviti con lattuga, rucola, cetrioli, pomodori su una base di pane, costo dalle ottanta alle 100 corone (pari a circa da 8 a dieci euro). Quello che costa caro è la “ciofeca” – caffè: da 20 a 24 corone (circa 2,50 – 3,00 euro) per una miscela lunga che farebbe inorridire il nostro amico Arturo Morettino.
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