Qualche giorno fa, leggendo che la vendita dell’hotel Myriam contribuirà a sanare il bilancio della Provincia, non ho potuto fare a meno di esclamare "E’ sicuramente un errore! Il ricavato della vendita dell’immobile è destinato, ormai lo sappiamo tutti, alla costruzione del nuovo istituto superiore!"
Il giorno successivo leggevo, però, l’intervista rilasciata dall’ex consigliere provinciale Brignone, il quale candidamente affermava che dal momento che non ci sono più le Province potremmo trovarci di fronte a due situazioni problematiche: una relativa all’attuale edificio di via Napoli, l’altra dovuta alla concreta possibilità che il ricavato della vendita dei beni di proprietà della Provincia, anziché essere utilizzato in questo comune e per finalità nobili (costruzione del nuovo istituto), vada a "prendere una via maldestra".
Eppure basta andare a ritroso tra le news pubblicate puntualmente da Pantelleria internet, per verificare che risale al lontano 2008 il primo proclama della Provincia che dichiarava che sarebbero stati messi in vendita l’hotel Myriam e la dependance di Bue Marino per ricavare il denaro necessario al nuovo istituto, integrando il ricavato con quanto già accantonato prelevandolo dagli avanzi di bilancio.
Da allora sono trascorsi 5 anni nei quali la stessa promessa ci è stata propinata in diverse occasioni (incontri con gli studenti, consigli comunali, interviste…..) e ogni volta ci hanno fatto credere che stavamo per toccare il traguardo.
Mentre attendevamo fiduciosi, un sopralluogo dei vigili del fuoco rilevava diverse “carenze” nell’edificio di Via Napoli e la Provincia era “invitata” a ottemperare alle prescrizioni che lo stesso comando VV.F. imponeva. In diversi incontri pubblici, inoltre, veniva più volte evidenziata, dalla sottoscritta, anche l’assenza di un certificato di staticità relativo all’edificio, pertanto si richiedeva che venissero effettuate le prove di carico prima che si desse inizio a qualunque lavoro. Puntualmente ogni volta arrivava l’impegno del Presidente e del consigliere provinciale a mettere in sicurezza l’edificio, anzi, in un consiglio comunale del 2010, l’ingegnere Giacalone affermava di essere stato incaricato dalla Provincia, per iniziare la relativa procedura, ma anche in questo caso………………!
Nell’intervista ho letto che ormai il padrone del pastificio non c’è più e quindi ognuno fa quel che vuole, ma a questo punto non posso fare a meno di chiedere:
i lavori che inizieranno, pare, a breve, serviranno a mettere in sicurezza l’istituto di via Napoli? Oltre a quanto prescritto dai vigili del fuoco, si prevedono anche le prove per verificare la staticità della struttura? E se così non fosse a che punto è l’iter dopo tre anni dall’attribuzione dell’incarico?
E’ triste vedere che nulla di quanto promesso è stato realizzato e che noi continuiamo a pagare lo scotto di una politica fatta di troppe promesse e nessun atto concreto! Il fatto che esista un progetto esecutivo del nuovo istituto è solo un piccolo tassello che a nulla vale se non ci sono le somme necessarie alla costruzione!
Visto che il padrone del pastificio e i suoi collaboratori non hanno mai dato risposte, al di là degli inutili proclami, come cittadina e come genitore invito l’attuale amministrazione comunale a mantenere gli impegni assunti durante la campagna elettorale, attivandosi affinché le somme promesse per la costruzione del nuovo istituto non vengano utilizzate per altri fini;
chiedo inoltre che vengano fornite adeguate risposte alle domande formulate sopra.
Aspettando che realmente cominci a muoversi qualcosa, continuiamo a confidare nella “buona sorte” affinché nulla accada a studenti, genitori, operatori scolastici che continuano tuttora a utilizzare, ogni giorno, l’edificio di via Napoli.
Adele Pineda
Il giorno successivo leggevo, però, l’intervista rilasciata dall’ex consigliere provinciale Brignone, il quale candidamente affermava che dal momento che non ci sono più le Province potremmo trovarci di fronte a due situazioni problematiche: una relativa all’attuale edificio di via Napoli, l’altra dovuta alla concreta possibilità che il ricavato della vendita dei beni di proprietà della Provincia, anziché essere utilizzato in questo comune e per finalità nobili (costruzione del nuovo istituto), vada a "prendere una via maldestra".
Eppure basta andare a ritroso tra le news pubblicate puntualmente da Pantelleria internet, per verificare che risale al lontano 2008 il primo proclama della Provincia che dichiarava che sarebbero stati messi in vendita l’hotel Myriam e la dependance di Bue Marino per ricavare il denaro necessario al nuovo istituto, integrando il ricavato con quanto già accantonato prelevandolo dagli avanzi di bilancio.
Da allora sono trascorsi 5 anni nei quali la stessa promessa ci è stata propinata in diverse occasioni (incontri con gli studenti, consigli comunali, interviste…..) e ogni volta ci hanno fatto credere che stavamo per toccare il traguardo.
Mentre attendevamo fiduciosi, un sopralluogo dei vigili del fuoco rilevava diverse “carenze” nell’edificio di Via Napoli e la Provincia era “invitata” a ottemperare alle prescrizioni che lo stesso comando VV.F. imponeva. In diversi incontri pubblici, inoltre, veniva più volte evidenziata, dalla sottoscritta, anche l’assenza di un certificato di staticità relativo all’edificio, pertanto si richiedeva che venissero effettuate le prove di carico prima che si desse inizio a qualunque lavoro. Puntualmente ogni volta arrivava l’impegno del Presidente e del consigliere provinciale a mettere in sicurezza l’edificio, anzi, in un consiglio comunale del 2010, l’ingegnere Giacalone affermava di essere stato incaricato dalla Provincia, per iniziare la relativa procedura, ma anche in questo caso………………!
Nell’intervista ho letto che ormai il padrone del pastificio non c’è più e quindi ognuno fa quel che vuole, ma a questo punto non posso fare a meno di chiedere:
i lavori che inizieranno, pare, a breve, serviranno a mettere in sicurezza l’istituto di via Napoli? Oltre a quanto prescritto dai vigili del fuoco, si prevedono anche le prove per verificare la staticità della struttura? E se così non fosse a che punto è l’iter dopo tre anni dall’attribuzione dell’incarico?
E’ triste vedere che nulla di quanto promesso è stato realizzato e che noi continuiamo a pagare lo scotto di una politica fatta di troppe promesse e nessun atto concreto! Il fatto che esista un progetto esecutivo del nuovo istituto è solo un piccolo tassello che a nulla vale se non ci sono le somme necessarie alla costruzione!
Visto che il padrone del pastificio e i suoi collaboratori non hanno mai dato risposte, al di là degli inutili proclami, come cittadina e come genitore invito l’attuale amministrazione comunale a mantenere gli impegni assunti durante la campagna elettorale, attivandosi affinché le somme promesse per la costruzione del nuovo istituto non vengano utilizzate per altri fini;
chiedo inoltre che vengano fornite adeguate risposte alle domande formulate sopra.
Aspettando che realmente cominci a muoversi qualcosa, continuiamo a confidare nella “buona sorte” affinché nulla accada a studenti, genitori, operatori scolastici che continuano tuttora a utilizzare, ogni giorno, l’edificio di via Napoli.
Adele Pineda
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