Così descrive Ivana Rossi Giannino Tufano, scultore, pittore, poeta, artista poliedrico, che nasce a Piazzolla di Nola, in provincia di Napoli, si laurea in Scultura all’Accademia d’Arte di Napoli, e poi parte per Milano, dove apre lo studio -galleria d’arte Studioventicinque, e allestisce numerose mostre di celebri artisti come Charlotte Moorman, Name June Paik, Philip Corner ed altri. Negli anni 80 approda per le prima volta a Pantelleria, dove nel luglio di quest’anno in Contrada Rukia ha aperto lo studio e galleria d’arte “Pantelleria a san Island of Art, inaugurato con la mostra “Deux ‘pages’ de ma vie” della giovanissima artista Josefina93.
Perché hai scelto Pantelleria?
Quando mi chiedono di Pantelleria preferirei che uno ci venisse piuttosto che mettermi a raccontargliela, anche se Pantelleria ancora oggi mi immerge in una dimensione unica e affascinante. Guardare il Castello da questa prospettiva e con questa luce del tramonto è già un’emozione molto forte. Ci sono momenti particolari che ognuno di noi può cogliere, al di là di andare a sbattere con il piede contro la roccia e crollare dentro al mare. Sentire questa forza della natura che ti avvolge, questa è la cosa prioritaria che mi rapisce in quest’isola. Essendo uno scultore è da molti anni che vengo qui a scolpire questa roccia, per me è una lotta continua con la natura, nel senso che la forza della pietra e il mio intervento di inciderla in qualche modo diventa una difficoltà incredibile. Faccio molta fatica a prendere in mano uno scalpello e impegnarmi per voler lasciare la mia traccia su questa terra, un segno grande o anche minimo ma che in qualche modo resterà nel tempo, ecco questo a volte mi spaventa.
Quindi Pantelleria non è solo vacanza, ma anche il tuo lavoro?
Ad un certo punto del mio percorso professionale, qualche anno fa nello studio-galleria che ho a Milano Tufanostudioventicinque, ho deciso di aprire lo spazio a giovani artisti, pittori, scultori, curatori, e storici dell’arte, che potevano esporre liberamente le loro espressioni artistiche in delle mostre o esibizioni collettive a “budget zero”. E’ stata un’idea all’avanguardia, ho organizzato molte mostre, esibizioni ed eventi, dando la possibilità a chi all’inizio di un proprio percorso artistico si affacciava su questo mondo affascinante dell’arte, di partecipare a un lavoro, esponendo le proprie creazioni in uno spazio-confronto con altri artisti, sia giovani che già affermati. Ho raccolto tutti i documenti, le immagini e i lavori di tutte le persone che sono passate dal mio studio, passando da Name June Paik a Philip Corner, tutti gli artisti di Fluxus, molti artisti della poesia visiva come Carrega, Leonetti, Vicini ed altri artisti, Mondini, fino a giovani come Alice Cattaneo e altri ragazzi giovani che hanno aderito a questo mio progetto. “Creare lasciando creare”, è stato il mio modo per cercare di fare cultura, una parola difficile da usare e di cui si abusa spesso con superficialità. Non voglio certo buttare all’aria la mia tradizione culturale di Milano, luogo che mi ha permesso di realizzare questo progetto dandomi grandi emozioni e soddisfazioni, ma semplicemente adesso vorrei che questo avvenisse a Pantelleria.
Per questo hai pensato a Pantelleria come Isola di Arte e Cultura?
Il progetto che vorrei realizzare a Pantelleria è simile a quello che ho proposto a Milano, ma in questo caso anziché fare delle collettive di gruppi di artisti, con lavori di gruppo in ambito pittorico, musicale, teatrale e di performance video, qui farei un lavoro di residenza. Vorrei invitare un artista per volta, giovane, famoso o non, che venisse qui ospite di Pantelleria a esprimere la sua creatività vivendo l’isola. Andrebbe in giro per i paesi, per le frazioni, incontrerebbe la gente dell’isola, si renderebbe conto del luogo dove si trova e quindi racconterebbe a modo suo, attraverso i suoi strumenti che potrebbero essere il cinema, il teatro, il video, le arti figurative e la scultura stessa, la mia disciplina, quella a cui tengo di più. Questo artista vivrebbe l’isola per rendersi conto di cosa l’affascina, e scegliere così quali mezzi o strumenti usare per realizzare il suo lavoro e quindi un’opera artistica.
Quindi dal mondo a Pantelleria per raccontare l’isola al mondo?
Certo, essendo Pantelleria un’isola crocevia del Mediterraneo, un luogo dove da sempre tutte le energie nordafricane e sudafricane si sono incontrate, è fondamentale poter raccontare qui le proprie esperienze. La dimensione umana e culturale che da sempre ha caratterizzato questo luogo non è una banalità, ma una realtà che non si può lasciare da parte, ma di cui se ne deve prendere atto, usufruirne e sfruttarla nel modo migliore. Credo che Pantelleria oggi non debba concentrare le proprie forze solo su chi viene qui per acquistare la casa, fare speculazioni edilizie e poi abbandonare l’isola. Conservare questo luogo così importante con dedizione e passione è un’attività prioritaria, sia per i residenti che per chi viene qui in vacanza. Per stimolare ancora di più l’amore per questo territorio, è necessario creare delle cose importanti che rimangano nel tempo. Non si può pensare che le attività culturali vengano gestite e concretizzate solo dalla volontà di qualche appassionato entusiasta, che viene qui qualche settimana all’anno, ci mette del suo e poi a fine stagione riparte e tutto passa nel dimenticatoio. Fare arte a Pantelleria dovrebbe diventare un fatto istituzionale in cui il comune interagisce direttamente, dando apertura a queste energie esterne che vogliono creare degli stimoli culturali e artistici per collaborare insieme e creare un’identità culturale importante, da mantenere e rinvigorire con appuntamenti rituali, e garantirne così una continuità nel tempo.
Per questo hai presentato il progetto “Residenza per Artisti”?
Sì, io credo che Pantelleria debba avere uno spirito culturale per dare priorità a diverse discipline artistiche. Chi si innamora di solito vuole creare qualcosa di speciale per ricambiare l’oggetto amato delle emozioni uniche che sta vivendo, così anche chi viene qui e s’innamora di quest’isola vorrebbe ricambiarla perché riceve tantissimo. Questa particolarità si ripete da sempre nei secoli, da quando il primo uomo ha messo piede in questo luogo ed è stato stimolato a fare opere importanti da lasciare all’ambiente che lo circondava. Questo accade ancora oggi e noi tutti, io in prima persona, dobbiamo impegnarci per non far morire questi piccoli fiori che ogni tanto sbocciano, o che vogliono sbocciare. Questa è la realtà che mi appartiene e che vorrei portare avanti a Pantelleria, quindi sollecito le amministrazioni pubbliche a sostenere questo progetto, che non vorrei continuare da solo. Spero che in “Residenza per Artisti” ci sia la collaborazione di altre persone e di colleghi che credano in uno spirito libero per esortare giovani artisti a venire a Pantelleria, viverla, lavorarci per creare dei lavori, sia delle installazioni in un quartiere o una zona dell’isola, sia dei momenti musicali, teatrali o anche semplicemente dei video, per produrre qualcosa per l’isola, che rimanga sull’isola e così anche per noi.
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BIOGRAFIA
Nel 1984 a "Milano Aperta" Cooperativa Franco Parenti in collaborazione con il Teatro alla Scala di Milano “Scene per Le Train Bleu”, di Jean Cocteau, nel 1989 “Pari & Dispari”, nel 1990 alla Biennale di Venezia con un’installazione di "Fuoco e Ceneri" e lavora attivamente alla sezione"Ubi Fluxus Ibi Motus”. Alla Triennale di Milano nel 1992 con l’installazione "Coprifuoco" iniziata nel 90 in occasione di Milano Poesia. Nel 1993 a Villa Malaparte, Capri, Installazione e realizzazione dì "Mare Cotto". A Milano Poesia nel 1990 “Tufano, Il nuovo Inceneritore Studio25". Nel 1993 inizia l’attività di tufanostudio25 con “Gli Arti Naturali di Tufano”, un opera per 8 preludi. La “personale Milano” alla Fondazione Mudima nel 1996. Fra il 93 e il 96, la mostra “Spaghetti appesi e carte in tavola”, la “Duscussione” con Klaman, Kiefer e Shefferski, il ciclo di mostre “Il mio contributo all’evoluzione della specie”, “Survival City”, curatore del ciclo “Citizen7City-zen. Percorsi ai margini della città universale” e nel 2000 le mostre del progetto “Creare lasciando creare”. Nel 2012 Tufano. milano tufanostudio25 la performance-installazione “Italia cor-rotta+Referendum per uno stato Pagano”.
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