L’AERONAUTICA LASCIA PANTELLERIA… E?

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Per dire le cose come stanno, mi sembra di ricordare che l’Aeronautica Militare aveva ridotto sostanzialmente la propria presenza a Pantelleria già da tempo. Era rimasto un contingente di una ventina di uomini, più che altro un simbolo, per manutenere le strutture, per tenere vivo il ricordo e per dare un contributo nelle emergenze. Compito espletato molto bene, penso di poter dire, in esito ad una visita che mi fu concessa nella scorsa estate. Vidi una struttura ben curata all’interno e all’esterno e constatai l’amore, la fierezza e la commozione con cui gli avieri mostravano, raccontavano e commentavano il loro presidio, le antiche fotografie, i cimeli.
Non vi è inoltre nessun dubbio che in tutti questi anni, quando necessario, l’arma e quel manipolo di uomini rimasti si sono messi generosamente a disposizione della comunità e che quindi, anche al di là della tradizione, mancheranno molto al territorio ed a tutti.
Tuttavia esistono altre considerazioni che hanno una loro assoluta valenza. Anzitutto il progresso tecnologico che ha ridotto enormemente distanze e tempi per le attuali macchine e quindi due strutture similari, l’una a Trapani e l’altra a Pantelleria, forse non si giustificano più. Ancor più volendo ricordare che correva voce che anche quella di Trapani era una struttura a rischio di spostamento e che deve probabilmente le sua sopravvivenza ai recenti eventi bellici in Libia.
Inoltre le ristrettezze colpiscono tutto e tutti e le priorità di spesa e di economie vanno stabilite da chi ne ha le responsabilità e, anche se non sempre gradite e condivise, vanno accettate da tutti. E fino a qui mi pare che vi sia poco altro da aggiungere.
Tuttavia mi sembra che manchi un passaggio importante, in termini storici, etici e morali, prima ancora che tecnici. Che non solo meriterebbe di essere messo ben in chiaro tra lo Stato Maggiore e l’isola di Pantelleria, ma che sembrerebbe anche doveroso spiegare da parte delle Forze Armate … visti anche diversi precedenti poco lusinghieri di ex strutture militari abbandonate e fatiscenti che sono ancor oggi sotto gli occhi di tutti.
Che cosa avverrà del presidio, delle storiche strutture, degli alloggiamenti dell’Aeronautica?
Saranno lasciati all’abbandono e al degrado, come tanti altri beni del Demanio Militare, a deturpare ulteriormente l’isola? Oppure, visto che bisogna far cassa si cercherà di vendere il vendibile prima che si deteriori? Comunque alcuni beni, come gli hangar Nervi, non potranno certamente trovare agevole mercato. E allora quale sorte è loro destinata?
Al Ministero della Difesa siede in qualità di Ministro un tecnico vero, un uomo del settore, un "Soldato". Penso che possiamo certamente attenderci dalla cortesia dell’Ammiraglio Di Paola e dello Stato Maggiore un’indicazione che ci metta al corrente delle future sorti del complesso dell’Aeronautica, che ha dato molto a Pantelleria e altrettanto ha ricevuto e che pertanto è anche un patrimonio di quella comunità. Non solo in termini patrimoniali ma anche morali, di tradizione e di reciproca affezione.
Speriamo che giunga una parola in direzione di quella trasparenza che troppo spesso manca nel nostro Paese, tale da accompagnare l’abbandono con la fiducia che non subentrerà il degrado. Per cercare almeno di mitigare quello che altrimenti potrebbe apparire come un brusco addio … senza neanche un grazie. Quello stesso grazie con cui Pantelleria ricorderà e saluterà certamente l’Aeronautica Militare.
Sperando che rimanga a tener viva la memoria almeno un cippo sul quale continuino a sventolare il tricolore e le insegne dell’A.M. che ha donato migliaia di vite alla Patria in guerra e in pace. Ricordiamo ai più giovani l’eccidio di Kindu.
Tony Alfano

Nella foto:Stefano D’Orazio, ex batterista dei Pooh, davanti all’hangar Nervi che è un bene storico da salvaguardare

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