Caro direttore,
leggo con molto piacere sul giornale “Il Moderatore.it- quotidiano di Sicilia” di quanto l’Ospedale S.Antonio Abate di Trapani si stia fornendo di impianti di Alta Tecnologia diagnostica per un investimento di 220 milioni di euro, co-finanziato dalla Regione Sicilia. Potrebbe essere una bella notizia per i panteschi costretti ad uscire dall’isola in cerca di assistenza sanitaria… ma così non è! Infatti se da una parte si investe positivamente per impianti all’avanguardia ed a livelli europei, dall’altra accadono fatti che portano il tutto ad un livello che poco ha a che fare con l’alto profilo che si vorrebbe affermare.
Martedì 8 gennaio, dovendo prenotare una particolare visita oculistica presso l’Ospedale S. Antonio, chiamo più volte ai numeri riportati in elenco telefonico senza però avere alcuna risposta. Il giorno dopo mi faccio rilasciare dal medico curante la richiesta per una visita oculistica Fluorangiografia e OCT e giovedì 10 gennaio spedisco copia via fax al centro CUP dell’ospedale trapanese. Al 14 gennaio, non avendo avuto alcun riscontro, chiamo la Direzione Sanitaria dell’Ospedale che mi fornisce un nuovo numero da contattare per poter prenotare. Finalmente una risposta: mi viene chiesto da dove stessi chiamando e se avessi precedentemente inviato la richiesta al Cup. Tutto fatto, quindi la signora che mi ha risposto al telefono mi rassicura dicendomi che presto mi avrebbero chiamato comunicandomi giorno e ora dell’appuntamento per effettuare la visita richiesta. Aspetto fino al 21 gennaio e non avendo notizie, consegno a un mio parente che va a Trapani l’originale della richiesta da presentare al centro prenotazioni dell’Ospedale S.Antonio.
Ma, all’ingresso, un bel foglio a firma del Direttore Federico attende d’esser letto: “A causa del non rinnovo dei contratti ai medici in servizio presso questa unità operativa ci vediamo costretti, in accordo con la Direzione Sanitaria a interrompere le prestazioni non chirurgiche che non investono carattere urgente. Sono sospese visite esterne, esami angiografici, laser terapia, tomografia corneale, ecografia. Saranno garantite le urgenze certificate da pronto soccorso e controllo dei pazienti operati. All’immissione in servizio del personale medico le attività saranno immediatamente riprese con le modalità precedenti.”
Beffa su beffa! Viviamo a Pantelleria con molte difficoltà, considerato che il nostro ospedale è ridotto all’osso, e in alternativa obbligata ci viene proposto come punto di riferimento l’ospedale della provincia di Trapani ma scopriamo che non garantisce servizi e prestazioni per il mancato rinnovo dei contratti dei medici!
I responsabili, ognuno per le proprie competenze, diano chiarimenti e risposte a un territorio dimenticato che si vede usurpato dei propri diritti, che subisce continuamente l’irresponsabilità di dirigenti, ciechi e disconoscenti delle problematiche legate all’insularità, che guardano solo a far quadrare i conti. I panteschi si trovano ancora una volta a denunciare non solo i disservizi legati al proprio territorio ma anche quelli che sperimentano su altra terra. E i trapanesi non hanno nulla da dire?
Già… Trapani è terraferma e con qualsiasi mezzo possono raggiungere facilmente altro luogo dove trovare risposte adeguate… per i panteschi invece continua il tortuoso calvario senza meta certa.
Grazie come sempre per l’attenzione che il vostro giornale presta ai problemi dell’isola.
Ornella Pucci
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