E’ apparso emozionato il dottor Turco davanti alla numerosa platea della piazza, il giorno della manifestazione contro la chiusura del Punto Nascita. Non aveva mai parlato ad una platea tanto consistente “L’unione è la nostra forza nell’affrontare le problematica e per riuscire ad ottenere dei risultati – ha detto-. Vi saluto tutti con affetto e vi ringrazio per il sostegno. Sono a Pantelleria dal 2004 e ho sempre lavorato con l’obiettivo di far rispettare le regole cercando di far nascere il più possibile a Pantelleria. Ci sono stati, è vero, dei casi per cui si è ricorsi al trasferimento in Sicilia a causa di patologie particolari, decisioni prese sempre di malavoglia e solo per garantire sicurezza alla paziente e al nascituro. Tra me e voi si instaura un rapporto di amicizia e fratellanza che rende il nostro Punto Nascita uno dei migliori che esista in Sicilia. Possiamo essere d’esempio anche a livello nazionale, non abbiamo niente da invidiare alle altre Unità Operative, forse pecco di presunzione… ma avremmo molto da insegnare nel settore dell’ostetricia. Non sono uno sprovveduto venuto a Pantelleria per vacanza, ho sempre creduto nel mio lavoro e mi ritengo fortunato di far nascere a Pantelleria… spero di poter continuare a farlo. Io rappresento l’ospedale e mi auguro che i politici da poco insediati capiscano che il pantesco è un cittadino italiano che paga le tasse come tutti. Il diritto alla salute e il diritto a nascere a Pantelleria devono essere riconosciuti a livello nazionale. Siamo stanchi di farci prendere in giro… siamo chiusi alla nascita di routine ma non a quella di emergenza. Ci dicono che le nostre gestanti alla 38° settimana devono essere messe in sicurezza e venire trasferite a Trapani, ma le nostre pazienti in terraferma sono trattate in maniera vergognosa, sono considerate dei numeri e buttate di lato in attesa di un turno che spesso tarda ad arrivare. Non è così che si fa sanità, la sanità si fa vivendo in mezzo a voi. La realtà della nascita è una delle cose più belle che esistono ed è giusto che venga affrontata in maniera adeguata. Le ultime esperienze vissute fuori dall’isola sono state purtroppo negative, spero che la politica ritorni sulle proprie decisioni e faccia funzionare di nuovo il nostro reparto. L’ospedale è aperto al confronto, spero che questa giornata dia il frutto che tutti ci aspettiamo. Mi auguro che questa capacità di essere uniti possa esserci anche per tutti gli altri problemi, quali ad esempio la nave e i trasporti in genere. Dobbiamo imparare a far fronte comune, l’isola è nostra e non ci possono dire che è utile solo per venirci in vacanza, noi ci viviamo 365 giorni all’anno ed il fatto di essere dimenticati non deve toglierci la forza di chiedere il rispetto dei nostri diritti.” Il filing che normalmente si instaura all’interno del Punto nascita, tra operatori ospedalieri e pazienti, si è materializzato anche nella piazza dove la platea ha rimandato al dottor Turco un caloroso applauso.
Giovanna Cornado Ferlucci
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